Scontri a Milano, tifosi napoletani: “Volevano massacrarci. La Polizia è scomparsa”


Sugli scontri tra tifosi prima di Inter-Napoli arrivano le testimonianze di alcuni napoletani che erano a Milano per la gara. Il questore della città meneghina, Marcello Cardona, in conferenza stampa lo ha spiegato bene, ma la “guerriglia urbana” che si è scatenata intorno alle 19 in via Novara è ancora più agghiacciante nel racconto di chi l’ha vissuta in prima persona.

Un vero e proprio vile agguato ai napoletani che su diversi van stavano raggiungendo lo stadio Meazza e che ad un certo punto hanno visto materializzarsi gli assalitori (un centinaio): tifosi di Inter, Nizza (con i quali già in passato c’erano stati problemi, proprio a Milano) e Varese, che sapevano come e quando colpire. “Volevano massacrarci“, racconta un tifoso a Il Mattino, nel parlare del lancio di pietre e bombe carta rivolto alla carovana azzurra. Ma non solo. Infatti, in molti erano armati con asce, martelli, spranghe ed altri oggetti contundenti.

I napoletani, terrorizzati, escono dai mezzi colpiti: in quattro restano feriti da alcune coltellate, uno è ancora in codice giallo. L’aspetto più inquietante è quello testimoniato da un altro tifoso: “I van dei napoletani erano scortati da una volante della polizia, che non appena è scoppiato il casino si è dileguata“. Gli scontri hanno fatto registrare anche un morto: un 39enne, tifoso del Varese, che lascia moglie e due figli. L’uomo è stato investito da un’auto scura che cercava di allontanarsi dallo scenario di guerra, ma non è chiaro se a bordo ci fossero tifosi partenopei (come era stato detto all’inizio).

Le procure di Napoli e Milano stanno indagando, concentrandosi per il momento su 9 persone, per un “corpo a corpo” che doveva essere evitato e che, come al solito, con il calcio non ha alcun legame.


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