Solo grazie alla testimonianza della vittima e alla sua decisa collaborazione con la giustizia, in poco tempo i tre vennero fermati. Ma dopo un breve periodo trascorso in carcere, i tre ricevettero dal Tribunale di Napoli la possibilità di riottenere la libertà, con la “messa alla prova”. Cioè un’ opportunità che il Tribunale concede a ragazzi recuperabili, con il fine di indirizzarli verso servizi sociali e formarli lavorativamente.
Due dei tre ragazzi in “messa alla prova”, hanno intrapreso un ottimo percorso di recupero, ma per il terzo non c’è stato niente da fare. La sua ostinazione e la sua non collaborazione hanno fatto sì che venisse riaperto il processo: sarà condannato e molto probabilmente finirà dietro le sbarre.