Classifica sulla qualità del clima: vince il sud, ma le peggiori sono 2 città campane


Il Sole 24 Ore, ha elaborato una classifica sulla qualità del clima, grazie alla quale si denota il benessere climatico nelle 107 città capoluogo.

Tale classifica viene effettuata attraverso la valutazione di 10 indicatori che rilevano le performance meteorologiche dal 2008 al 2018.

I 10 indicatori sopra accennati sono: soleggiamento, indice di calore, ondate di calore, eventi estremi, brezza estiva, umidità relativa, raffiche di vento, piogge, nebbia e giorni freddi.

Questo indice, ha visto prevalere le città del Sud e delle Isole come Catania (al secondo posto), Bari, Barletta, Crotone, Cosenza, Siracusa. Sei tra le prime dieci, anche se a trionfare è stata una città ligure: Imperia.

Milano è ultima tra le grandi metropoli, posizionatasi dietro Roma (21°), Venezia (40°), Napoli (43°), Firenze (51°) e Torino (90°).

Tra le ultime classificate, nei vari indicatori troviamo:

Pavia (ultima in classifica), Vercelli (106°), Novara (105°) e Lodi (104°).

Tra le prime classificate invece troviamo:

Aosta, per assenza di giorni di nebbia; Enna è in testa nell’indice del calore; Perugia, per la brezza estiva e Frosinone è la più riparata dalle raffiche di vento.

Per quanto riguarda il caldo, fonte di disagio crescente per chi vive in città, le zone maggiormente colpite durante questo decennio sono state: la valle interna di Caserta, la piana di Grosseto, il tavoliere di Foggia e altre.

Caserta chiude l’indice di calore, con un quarto dell’anno (90 giorni) di temperatura percepita pari o superiore a 30 gradi.

Diversa la situazione sulle coste, grazie al clima temperato indotto dalle brezze marine.


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