Un anno fa moriva il vigilante pestato da una baby gang. I figli: “C’è ancora tanta rabbia”


E’ trascorso un anno dalla morte del vigilante di Piscinola, Francesco Della Corte, morto dopo due settimane di agonia a causa di un brutale pestaggio di una baby gang. Il motivo, ovviamente futile e insensato, che ha spinto i ragazzini a pestare a morte il vigilante, era solo per impossessarsi della sua pistola. I minorenni colpevoli di omicidio dovranno scontare 16 anni e sei mesi in carcere.

L’uomo ha lasciato una moglie e due figli, gli stessi che lo hanno ricordato in un’intervista rilasciata a Il Mattino: “Da quel giorno la nostra vita è cambiata del tutto perché il padre è il vero punto di riferimento per i figli. Abbiamo l’aiuto e la vicinanza di tutti ma la vita è dura. Oltretutto lottiamo contro una rabbia che cresce sempre di più e non ci dà tregua. Ma soprattutto ancora non capiamo come mai nostro padre quella sera fosse da solo. Questa è una delle zone più pericolose della città ed è assurdo che non ci fosse un collega insieme a lui. Continueremo a chiedere giustizia anche per questo, perché una cosa del genere non si ripeta più”.

Da quel giorno le varie agenzie di vigilanza hanno deciso di far operare due dipendenti nelle ore notturne per scongiurare un’altra tragedia come quella di Della Corte, ma spesso questa “nuova regola” non viene rispettata, continuando a mettere in pericolo persone che lavorano onestamente.


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