Napoli. Poliziotti favorivano immigrazione clandestina, 7 arresti: spunta il tariffario


Sette persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza di Napoli, in un’operazione congiunta con la Squadra Mobile di Napoli, in quanto ritenute appartenenti a un’associazione per delinquere dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e alla corruzione. Erano coinvolti anche alcuni ex poliziotti impiegati nell’Ufficio Immigrazione della Questura di Napoli, tra i quali era presente anche un ex ispettore della Polizia di Stato già in servizio presso l’Ufficio immigrazione della Questura di Napoli, V.S., tra i promotori e gli organizzatori del sodalizio criminale.

Secondo quanto emerso dalle indagini, S. sovrintendeva e coordinava l’intera filiera dei servizi offerti alla clientela, che andavano dalle semplici informazioni sullo stato di una pratica a interventi per “aggiustare” il conseguimento dei permessi di soggiorno.

Spunta anche un “tariffario” con gli importi da versare a seconda del tipo di prestazione richiesta.

Gli importi di denaro erano compresi tra i 50 euro, richiesti per una semplice informazione sullo stato della pratica e i 3mila euro circa, da pagare per “aggiustare” il conseguimento dei permessi di soggiorno.

Le indagini eseguite dal Gico di Napoli e coordinate dalla Dda partenopea hanno permesso inoltre di far luce sul meccanismo utilizzato dal sodalizio per individuare la singola pratica e verificarne lo stato d’avanzamento basato sullo scambio, via telefono, di appositi codici alfanumerici assegnati a ciascun fascicolo dal software applicativo in uso all’Ufficio Immigrazione. Proprio attraverso la decifrazione di tali codici, ottenuta anche grazie alla collaborazione fornita dalla Questura di Napoli, è stato possibile pervenire all’esatta identificazione di diversi soggetti beneficiari dei permessi di soggiorno nonché alla ricostruzione dei ruoli svolti dai principali protagonisti dell’attività illecita.

Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea, titolare delle indagini. Insieme agli arresti, sono state eseguite anche numerose perquisizioni.

In tutta questa vicenda risultano anche collegamenti con uno degli organizzazioni degli attentati di Parigi del 13 novembre 2015. Le indagini ebbero inizio nel giugno 2016 a seguito della segnalazione di un’operazione ritenuta sospetta riguardante un algerino residente a Napoli che risultava aver effettuato diverse movimentazioni di denaro da e verso Paesi dell’Unione Europea, per importi al di sotto dei mille euro, riconducibili a contesti di terrorismo di matrice islamica.

Tra i soggetti interessati figurava un uomo, residente in Belgio, il quale avrebbe avuto stretti legami con il noto militante jihadista sospettato di essere uno degli organizzatori delle azioni terroristiche avvenute a Parigi il 13 novembre 2015 e ucciso in un’operazione della polizia francese 5 giorni dopo.

Nei confronti dell’algerino sono state intraprese indagini mirate coordinate dal pool antiterrorismo della Procura di Napoli che hanno consentito di accertare l’esistenza di un network criminale specializzato nell’ottenere indebitamente il rilascio o il rinnovo di permessi di soggiorno a favore di cittadini extracomunitari, molto spesso privi dei necessari requisiti di legge, attraverso l’utilizzo di documenti ottenuti illegalmente.


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