Napoli, ammalata maltrattata e lasciata dormire in lenzuola sporche di sangue


Sta creando un enorme dibattito sui social un lungo post pubblicato su facebook da una degente dell’ospedale Fatebenefratelli di Napoli.

Una signora avrebbe ricevuto all’interno dell’ospedale un trattamento disumano e afferma che i sanitari l’avrebbero lasciata dormire in un letto dove le lenzuola erano sporche di sangue.

“A te, di cui non conosco il nome, ma che mi hai lasciato dormire un giorno e una notte tra lenzuola sporche di sangue, puzzolenti, sulle quali ho dovuto spruzzare un flacone di deodorante per riuscire a respirare, e che quando ti ho chiesto perché lo avevi fatto mi hai risposto che “tanto si trattava di sangue mio”, a te chiedo: avresti fatto dormire tua madre in quelle condizioni?
A te, anzi a a voi quattro, perché eravate quattro, tutti di fronte a me, dopo che, a causa di una pala messa male (ma naturalmente la colpa era mia che mi ero spostata) mi si erano bagnate le lenzuola e avete accettato di lavarmi, dico accettato perché vi ho dovuto implorare, ma poco male, se non mi aveste esposto completamente agli occhi di tutta la sala antistante e perfino del corridoio dove si affaccia la porta del reparto (mentre con un piccolo gesto avreste potuto tirare la tenda che è messa lì apposta. ), a voi domando: se al posto mio ci fosse stata vostra madre l’avreste tirata quella tenda?
Gentile infermiere, quando ti ho pregato con gli occhi di non farmi l’ecografia con un batuffolo caduto per terra e poi celermente ripreso, quando ti ho chiesto di togliere dal mio tavolino la spugna che mi avevi dato per disinfettarmi, quando ho pregato per cose attinenti la pulizia, anzi no, prima ancora il decoro, mi hai risposto che questa è una terapia intensiva e che “qui abbiamo altre priorità”.

Oltre al lunghissimo post vi sono anche delle foto scattate dalla signora che documenterebbero la sua “disavventura” nell’ospedale di via Manzoni. La donna prima di pubblicare il post sul suo profilo Facebook, l’aveva precedentemente pubblicato su un gruppo in cui si discute di problemi sanitari, ma il post, dopo che aveva già ricevuto numerose condivisioni, era stato rimosso dagli amministratori.

“Si stava creando un movimento di opinione molto utile alla causa dei malati, in specie del Sud, ma deve essere arrivato un contrordine dall’Alto”.


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