I carabinieri hanno accertato che i due esponenti del clan prevalente sul comune di San’Anastasia (NA), insieme ad altri familiari, dichiaravano redditi modesti. Ma, la famiglia era in in possesso di due aziende proprio a Sant’Anastasia: la prima era un’azienda casearia e la seconda una concessionaria di auto prestigiose. Le imprese erano il risultato delle entrate accumulate illecitamente dal clan Sarno. I beni mobili ed immobili era intestati, come succede spesso, ad un prestanome. Il patrimonio, che ora si trova sotto chiave, ammonta a circa due milioni di euro e ora sono affidati all’amministratore giudiziario, senza facoltà d’uso.
Ma, dopo questo maxisequestro si spera che queste azioni camorristiche si fermino o, perlomeno, che i carabinieri scoprano altre infiltrazioni della malavita.