Le comunioni di Napoli incantano il ‘The Guardian’: “Più importanti dei matrimoni”


A quanto pare, la nostra città continua a conquistare il mondo anglofono. Dopo che un giornale di prestigio come il New York Times ha decantato le bellezze di Napoli, anche il quotidiano britannico “The Guardian” è rimasto incantato dalle nostre tradizioni. Sul The Guardian è apparso un intero articolo dedicato alle prime comunioni di Napoli, tanto lussuose da poter essere ancora più importanti (e sfarzose) dei matrimoni.

L’articolo si apre con la foto di una bambina pronta per festeggiare la sua prima comunione, sacramento che ha ricevuto il giorno prima. La festeggiata si trucca attentamente davanti allo specchio, in attesa di poter accogliere una schiera di fotografi e videomaker in casa sua. “È pronta per un giorno che non dimenticherà mai“, scrive il Guardian. Ma perché tanta attesa?

Lo spiega bene il quotidiano britannico. “La prima comunione a Napoli non è soltanto un sacramento, ma viene vissuta come un importante rito di passaggio da festeggiare adeguatamente e come un evento comunitario con diversi livelli di interpretazione e significato, che non si limitano alla religione“.

Questo vale in particolare per le bambine. C’è un motivo se le piccole comunicande vengono vestite e agghindate come spose: il loro accostamento alla prima comunione viene percepito come un ingresso nell’età adulta. Da questo punto di vista, il sacramento della comunione può diventare ancora più importante di quello del matrimonio.

E non è tutto: le prime comunioni di Napoli diventano dei riti di passaggio anche per i genitori dei festeggiati, che in questo modo affermano la propria posizione all’interno della società. “Per il giovane comunicando e la sua famiglia, la prima comunione è corredata di obblighi sociali e morali da rispettare: dai vestiti costosi ai banchetti, fino all’allestimento di spettacoli grandiosi con band che suonano la musica popolare napoletana”.

Simili tradizioni, come nota The Guardian, affondano le loro radici nella storia della città. In una società storicamente legata alla povertà, mostrare di poter allestire una festa sontuosa significa “potere, ma anche crescita sociale“. E il tutto, ovviamente, è legato anche all’innegabile carattere teatrale dei napoletani.

È così che nella nostra città la prima comunione diventa “una premessa e una promessa per il successo futuro“, e un giorno da ricordare per sempre.


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