Video. Il Cavallo Napoletano, storia di un esemplare invidiato in tutto il mondo!


Sapevate che Napoli gode di una specie equina di particolare bellezza? Si chiama il Cavallo Neapoletano e fin dall’antica Grecia si contraddistinse per la robustezza e l’eleganza al galoppo, tanto che i primi greci che sbarcarono sulle nostre coste -ancor prima del VIII secolo avanti cristo e quindi ancor prima della colonizzazione di Cuma- furono colpiti da questa specie raccontando nei propri diari di bordo di averli visti camminare sulla lava ardente che, con molta probabilità, riuscivano a scorgere direttamente dal mare mentre costeggiavano i Campi Flegrei (in quel periodo in piena attività vulcanica).

Questo tipo di cavallo, nel corso della sua evoluzione durata numerosi secoli, si è poi incrociato con altri diversi esemplari che ne rafforzarono la struttura ossea e muscolare, rendendoli ancora più agili e possenti! Con l’arrivo dei romani (e dei cavalli berberi) la nostra specie equina iniziò a delinearsi, diventando una delle specie più affidabili dell’epoca. La piana di Capua, vista la sua incredibile fertilità, divenne pian piano un luogo ideale dove poter far prosperare questi esemplari che, con il passare del tempo, diventavano sempre più forti e sinuosi tanto che alcuni storici raccontano che lo stesso Annibale si fermò a Capua per procurarsi proprio uno di questi animali.

Fu proprio la Campania Felix, viste le sue particolarissime caratteristiche climatiche, ad ospitare il maggior numero di cavalli napoletani, date le condizioni ambientali particolarmente favorevoli all‘allevamento equino. Inizialmente questo tipo di cavallo fu considerato “popolazione indigena” e solo in un secondo momento classificato in vera e propria “razza”.

Pare che perfino Giovan Battista Caracciolo volle elogiare questi cavalli che sembravano essere perfetti per ogni esigenza del cavaliere. Stabili e potenti nel passo, veloci ed affidabili al galoppo, in viaggio, in battaglia e nel salto: “… sono di buona taglia e di superba bellezza. Con la loro obbedienza incredibile seguono la musica e si mettono quasi a danzare spontaneamente …”. Mentre nel XV secolo, l’Ercolani scrive: “I cavalli neapolitani godevano la più alta fama come cavalli da guerra“.

Purtroppo però questi esemplari stanno pian piano scomparendo. Nel 2005 il numero di esemplari iscritti al Registro Anagrafico è di 20 fattrici e 4 stalloni e numerose sono le battaglie che alcuni allevatori stanno portando avanti per salvaguardare la specie che ha inorgoglito Napoli e i napoletani per secoli.

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