Moglie di Mario Cerciello: “Chiedo giustizia, non vendetta. Sono certa che la otterrò”


A breve comincerà il processo per i due assassini di Mario Cerciello Rega. La vicenda del carabiniere di Somma Vesuviana ucciso brutalmente con undici coltellate ha sconvolto l’Italia intera. Adesso è la moglie di Mario Cerciello, Rosa Maria Esilio, a lanciare un messaggio di forte impatto per tutta la società.

Da vedova, di un servitore della nostra straordinaria Nazione, chiedo giustizia e non vendetta per il mio Mario“, afferma Rosa Maria Esilio. “E sono certa che il mio auspicio verrà tramutato in realtà dal lavoro dei miei avvocati e dai giudici che, con tanto impegno quotidiano, hanno portato a termine brillantemente le indagini“.

Le parole della moglie di Mario Cerciello arrivano, non a caso, nel giorno in cui il Gip di Roma ha fissato il processo per Finnegan Elder Led e Gabriel Natale Hjorth. I due americani sono accusati di concorso in omicidio, e il processo è stato stabilito per il prossimo 26 febbraio davanti alla prima Corte D’Assise.

Già poco dopo l’omicidio del marito, Rosa Maria Esilio, nonostante l’immenso dolore, era rimasta lucida e aveva chiesto il massimo della pena per i due colpevoli. Quello con Mario Cerciello Rega era stato un matrimonio molto breve (durato solo 43 giorni), ma di rara intensità.

Entrambi erano nati e cresciuti a Somma Vesuviana, ma lui da qualche anno viveva a Roma per lavoro. Mario Cerciello, in realtà, aveva avuto da sempre l’intenzione di far crescere lì la propria famiglia, poiché credeva che la Capitale fosse una città ben più sicura della sua Napoli. E paradossalmente, proprio lì a Roma il carabiniere di Somma Vesuviana ha trovato la morte.

E all’indomani dei funerali del marito, Rosa Maria Esilio aveva rivolto un appello direttamente a Matteo Salvini, l’allora Ministro dell’Interno. “Non è giusto morire così in una notte di luglio, mentre si sta facendo il proprio lavoro per gli altri“, aveva affermato la donna. “Non è giusto, Ministro. Voi dovete stare dalle parte di chi fatica, dovete dare risposte agli onesti: sono loro, siamo noi che esigiamo ragione e giustizia“.

 


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