VIDEO. Diretta Rai: sì alla Scala, no al San Carlo. De Magistris: “Sud e Napoli discriminato”


Ha fatto registrare il record di ascolti la prima alla Scala di Milano trasmessa in diretta da Rai Uno. La ‘teatralità cinematografica’ della Tosca, diretta da Riccardo Chailly nella messa in scena di Davide Livermore, ha conquistato il pubblico televisivo. Oltre 2 milioni e 856 mila gli spettatori, per uno share 15% di share.

Un successo incredibile per un genere, quello lirico, ancora di nicchia. Sorprende quindi la decisione della Rai di non trasmettere un altro evento di pari valore: la prima al Teatro San Carlo di Napoli. Una scelta che non è piaciuta alla sovrintendente del teatro Rosanna Purchia.

Sulla stessa linea di pensiero è il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Stasera alle 20 è in scena al San Carlo la prima, la ‘Dama di Picche’ di Piotr I. Tchaikovsky. Nessun politico del governo sarà presente all’inaugurazione della stagione teatrale. Queste le parole del primo cittadino:

“Stiamo creando un rapporto molto bello tra Napoli e Milano, quindi non voglio entrare in polemica sterile. Però noi abbiamo il teatro più antico del mondo, uno dei più belli del mondo (il più bello per me ma potrei sembrare di parte). Ed è sotto gli occhi di tutti la differenza di trattamento che c’e’, almeno sul piano della comunicazione, tra Milano e Napoli. Anzi, c’è una grande attenzione su Napoli sempre quando succede qualcosa di negativo, anche se accade qualcosa a 50km di Napoli si dice che è un omicidio accaduto a Napoli. Se invece accade a 50 km da Milano si indica il Comune e non si dice che è accaduto a Milano. 

Anche le imprese e i privati investono più soldi alla Scala, che è più ricca. E lo stesso ente che sponsorizza il San Carlo dà meno. Ricordo ancora il caso del Banco di Napoli, che ora non si chiama più così. Guardai i bilanci e vidi che dava milioni alla Scala e centinaia di migliaia di euro al San Carlo. Ma noi non ci lamentiamo. Napoli è arrivata in vetta per cultura, turismo ed energia con la sua autonomia e la sua forza. Queste cose vanno sottolineate quando il Paese si accorgerà che Napoli sta diventano sempre di più il motore dell’energia umana e della passione del nostro Paese, forse cominceranno a riempirsi ‘i carichi di meraviglie’. Ma per ora non hanno interesse a farlo perché gli equilibri geopolitici, finanziari ed economici sono sempre a trazione centronordista.

Ma noi andiamo avanti e creiamo ponti di amicizia con Milano e il sindaco Sala che ha il pensiero come il nostro di lavorare per la coesione. Quelli che stanno in mezzo devono fare di più. Che il Sud sia discriminato non lo scopre certo il sindaco di Napoli. E’ evidente e io sto lottando come un forsennato da 8 anni e mezzo e anche senza soldi per portare Napoli al top internazionale dove merita”.


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