Botti di Capodanno: per de Magistris bilancio positivo, ma bisogna fare molto di più


Napoli– Il bilancio della notte di capodanno ha portato alla luce 46 persone ferite da petardi. Tra questi un caso grave di un residente del campo ROM di Secondigliano che ha perso la mano sotto gli occhi dei propri figli.

Una nottata di gran lavoro quella dei vigili del fuoco e degli ospedali che hanno dovuto soccorrere le varie vittime e spegnere alcuni incendi. Ai Quartieri Spagnoli addirittura sono stati gli stessi residenti a domare le fiamme di un incendio causato da una gara di petardi. 

Secondo Luigi de Magistris però si è tuttavia trattato di un Capodanno positivo considerando il grande flusso turistico che ha toccato 3 milioni di persone. Queste le sue parole:”Le campagne di sensibilizzazione hanno avuto molto effetto in questi anni se pensiamo che nel passato nel bilancio della notte di Capodanno si contavano i morti. Certo, dispiace sempre quando qualcuno si fa male ma se consideriamo che ieri a Napoli c’erano 3 milioni di persone, possiamo dire che il bilancio è positivo.”

Numeri alla mano, le dichiarazioni di de Magistris non fanno una piega. Certo è che però bisogna sempre puntare al meglio e a diminuire ulteriormente questo spiacevole dato.

Non è così semplice spiegarlo a Sasa Radosavljevic che ha perso le dita di entrambe le mani a causa di un petardo. Sasa vive nel campo ROM di Secondigliano insieme alla sua famiglia, ed è proprio sotto i loro occhi che è avvenuto il fatto.

Nella mano sinistra manteneva il petardo, nella destra l’accendino. Secondo lui si è trattato di un petardo difettato, perché la miccia ci ha messo un solo istante a raggiungere la botta e a far saltare in aria le dita del 48enne.

Queste le parole della vittima riportate da Il Mattino: “A meno di due metri da me, c’era mia moglie Milena che si stava allontanando per andare dai nostri vicini e chiamarli per i festeggiamenti. Quando il botto è esploso, una voce le ha gridato di girarsi. L’ho vista corrermi incontro e iniziare a raccogliere da terra i pezzi delle mie dita. Era inginocchiata e sporca di sangue, mentre nel palmo delle mani, riponeva i miei brandelli e piangeva. Dopo è svenuta e da quel momento non mi ha lasciato solo neanche un istante. L’unica cosa che vorrei è riavere tutte le mie dita.”


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