Studente cinese viene chiamato Coronavirus, scoppia il caos al conservatorio campano


Ad Avellino si sono registrati dei brutti episodi di razzismo verso dei ragazzi cinesi. Vengono presi in giro tutti i giorni e chiamati “Coronavirus“. E non solo: parlando ai microfoni del programma televisivo Raid, una ragazza ha ammesso che un suo collega è stato anche picchiato.

Alcuni anni fa la sociologa Monica Massari scriveva Islamofobia, la paura infondata delle persone di religione islamica. Questo fenomeno prese piede negli anni immediatamente successivi al crollo delle Torri Gemelle: da quel punto in poi nacque la paura verso tutti gli islamici con annessi episodi di razzismo.

Questo era solo il preludio di un’epoca vissuta nel razzismo, nella paura dell’altro e del diverso. Paura che oggi sfocia nella psicosi da Coronavirus, esportato da Wuhan in Cina. Per questo oggi c’è la paura dei cinesi, sentiamo allarmismi inutili quasi tutti i giorni. Come qualcuno che è scappato da un bus allo starnuto di un cinese. Qualcosa che può essere definito come Coronafobia.

Ad Avellino in effetti è successo proprio questo, un brutto episodio di razzismo ai danni di due ragazzi cinesi che studiano all’interno del Conservatorio. Questi episodi sono opera di studenti giovanissimi di altre scuole, come purtroppo spesso accade, ma non solo. Stiamo parlando anche di alcuni docenti, e di alcuni genitori di altri colleghi del Conservatorio.

Questi infatti hanno espresso dubbi sullo stato di salute dei loro studenti cinesi. Tanto che il direttore di epidemiologia e prevenzione, Gaetano Morrone, ha escluso potenziali pericoli e invitato la comunità scolastica e le famiglie a moderare i toni.


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