Sinofobia: il coronavirus ha portato gli italiani ad avere paura dei cinesi


Il Coronavirus ha portato il caos nelle nostre case. La paura di essere contagiati è tanta ed il numero dei morti in Cina, più alcuni casi, presunti e non, hanno allarmato l’Italia intera. Anche la nostra città è spaventata ed ha dato vita alla Sinofobia.

Non è la prima volta che abbiamo a che fare con una malattia contagiosa. La paura del contagio però ha dato vita ad un nuovo fenomeno antropologico, forse anche più grave della malattia stessa. Il Coronavirus, avendo i natali in Cina, ha fatto scattare la caccia al cinese.

Potremmo chiamarlo Sinofobia, la paura della Cina. Di certo non sarebbe la prima volta che nel bel mezzo del caos si cerca un capro espiatorio, qualcuno con cui prendersela. Questa volta è toccato a loro. Rifiutarli, minacciarli, aggredirli solo perché cinesi, non tenendo conto che molti di loro vivono qui da tantissimi anni ed hanno le nostre stesse possibilità di aver contratto il Coronavirus.

Qualche anno fa, la professoressa, prima dell’Università L’Orientale e poi della Federico II, Monica Massari scrisse “Islamofobia”, ovvero la paura delle persone islamiche.

Quello della Massari è un libro più attuale che mai. Massari infatti raccontava il mondo successivo all’attacco delle Torri Gemelle. Lì nacque l’islamofobia, appunto una generalizzazione che ha finito per penalizzare tutte quelle persone innocenti che non avevano nessuna colpa se non quella di essere islamiche.

Lo stesso sta accadendo oggi, per strada infatti molte persone evitano i cinesi. I loro ristoranti, fino ad ora stracolmi, si stanno svuotando. Persone che vivono da tanti anni in Italia, come nel caso di Avellino, che vengono minacciate o aggredite.

Una generalizzazione che non porta da nessuna parte se non ad una ulteriore spaccatura interna del nostro Paese che da sempre ospita persone da tutto il mondo. Questo però è qualcosa di più grande, si tratta di buttare a terra una casa fatta di integrazione e gettarla alle ortiche solo per una paura infondata.

Già, perché il virus nasce a Wuhan e non nelle persone di origine cinese.


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