Pizza-Corona, lo spot francese offende i pizzaioli napoletani: “Grave danno d’immagine”


Soltanto una settimana fa la visita di Macron a Napoli aveva rinsaldato i rapporti tra Francia e Italia. Complici anche le parole d’amore verso la città partenopea espresse dal presidente francese: “Amo questa città e il teatro di Edoardo”.

Oggi invece è scoppiato un ‘caso diplomatico’ per colpa di uno spot satirico mandato in onda dalla tv francese Canal+ sulla ‘Pizza-Corona’. Nel filmato, di pochi secondi, si vede un pizzaiolo che sputa del muco verde sulla pizza. Un video che è stato poi rimosso dalla tv francese dopo la presa di posizione di alcuni politici italiani.

Canal+ si è poi scusata:

“Ci scusiamo con i nostri amici italiani per la trasmissione di una breve sequenza di pessimo gusto, soprattutto nel contesto attuale, facendo un riferimento caricaturale all’Italia in un programma satirico”.

Ma questo non è bastato a Flavia Sorrentino, delegata del Sindaco di Napoli e Responsabile dello Sportello Difendi la città.

“Lo spot pubblicato dall’emittente francese, Canal Plus, in cui si vede un pizzaiuolo preparare la “Pizza Corona” sulla quale tossisce e sputa muco, con chiaro riferimento al Coronavirus che sta colpendo gravemente alcune regioni italiane. E’ una trovata pubblicitaria di pessimo gusto che nulla ha a che fare con la satira o l’ironia. La pizza, che simboleggia la tradizione e la cultura popolare napoletana, non può essere oggetto di rappresentazioni offensive ed irresponsabili che hanno l’unico effetto di indebolire l’economia territoriale. E sporcare l’immagine di un prodotto di eccellenza in cui si identifica la cultura culinaria dell’Italia nel mondo”.

La Sorrentino annuncia provvedimenti:

“E’ dovere delle Istituzioni tutelare l’immagine della pizza e dei pizzaiuoli, la cui arte, appena due anni fa, è stata riconosciuta dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità. Per evitare che in un momento di paura generale si metta a rischio il lavoro di un’intera categoria che ogni giorno con sacrificio, impegno e professionalità porta in alto il nome di Napoli nel mondo. A breve incontrerò le associazioni di pizzaioli, parte integrante del Comitato promotore del Riconoscimento Unesco insieme al Comune di Napoli e aderenti al progetto “Scegli Napoli” di cui sono responsabile, per adottare un’iniziativa comune e una risposta adeguata. Ho invece già provveduto ad interessare l’avvocatura comunale allo scopo di valutare eventuali azioni legali. Napoli e la pizza sono un binomio indissolubile che saranno difesi e tutelati in tutte le sedi”.


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