Coronavirus, cala per la prima volta il numero dei ricoverati in terapia intensiva. Contagi costanti, il bollettino del 4 aprile


Consueto appuntamento pomeridiano con la conferenza stampa del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, che anche oggi ha fatto il punto sul numero dei contagi da coronavirus nel nostro Paese.

I nuovi contagiati sono 2.886, per un totale attuale in Italia di 88.274 e generale di 124.632 casi totali. I nuovi guariti sono 1.238, per un totale di 20.996. I ricoveri in terapia intensiva sono 3.994; i ricoverati con sintomi sono 29.010 mentre 55.570 (il 63%)  sono le persone in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi. Ancora oggi si registrano 681 nuovi decessi, un valore in costante diminuzione (il 26 marzo erano 969) per un totale di 15.362. Oggi per la prima volta abbiamo un dato importante, diminuisce di 74 unità il numero di pazienti in terapia intensiva. E’ il primo valore negativo da quando abbiamo iniziato a gestire l’emergenza. Sono 114 i pazienti trasferiti dalla Lombardia (74 covid-19, 40 non positivi). 38 quelli ricoverati nelle terapie intensive tedesche.

Aumentano i volontari delle associazioni nazionali e locali della Protezione Civile che ha raccolto ad oggi sul conto corrente 105 milioni. Oggi dall’Ucraina sono arrivati 13 medici e 7 paramedici che opereranno nelle Marche (10 a Pesaro e 10 a Urbino). E’ arrivata un’importante donazione di materiali dall’Egitto.

Non manca il ricordo di un agente che faceva parte della scorta del Presidente del Consiglio Conte. Morto a 52 anni per il coronavirus, lascia una moglie e due figli.

Come dichiarato da Locatelli:

“Ancora una volta viene però ribadita l’importanza di mantenere le distanze sociali. Anche il sindaco di Milano ha parlato dell’incremento del numero di spostamenti e ciò deve essere da monito. Dal 27 marzo a oggi siamo passati a un accesso di terapie intensive di 120 a -74 di oggi. Stessa cosa nel numero dei deceduti ma valga il messaggio forte che questo non deve essere letto come un messaggio che abbiamo superato la fase critica. Non abbiamo scampato proprio nulla è solo la dimostrazione che quanto messo in atto è servito a ridurre il numero dei decessi e dei ricoveri in terapia intensiva. Sono andato a Bergamo e ho visto quanto di straordinario hanno fatto gli alpini e i volontari nella fiera, sgravando il carico sugli ospedali”.

Sono stati valutati 53 proposte di studi clinici, 8 approvati dall’Aifa. Nove presentati nella giornata di ieri oggetto di rapida valutazione. 17 delle 53 proposte non sono state approvate per mancanza di un solido razionale. Le altre o sono state ritirate o è stata richiesta ulteriore documentazione.

Sulle mascherine:

“L’ISS ha analizzato già di 250 proposte per iniziare la produzione. Due hanno avito l’autorizzazione per metterle in commercio. I soggetti che hanno incontrato il virus sviluppano anticorpi, valorizziamo il titolo di questi perché danno maggiore protezione. Quanto duri nel tempo la risposta immunitaria non lo sappiamo e dovrà essere studiato. C’è grande dibattito sull’uso della mascherina ogni giorno sia nella logica di persone contagiate che lo sanno che degli asintomatici”.

Sulle date per ipotizzare un allentamento delle misure.

“L’indice di contagiosità deve essere abbassato al valore di 1 ed è stato raggiunto ma vogliamo andare oltre. Ridurlo sotto uno, per avere l’evidenza che la diffusione epidemica nel paese si è arrestata. Nelle regioni di Centro e Sud c’è stata la capacità di tutto il sistema sanitario di contenere il numero di soggetti infetti. Non era scontato. Un ulteriore dimostrazione dell’efficacia delle misure di contenimento. Per un po’ di mesi dovremmo convivere con l’infezione e i malati, l’obiettivo è ridurre questo numero. Sono 650 mila i tamponi effettuati”.

 

Questi i dati di ieri, 3 aprile.


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