Coronavirus, proseguono i lavori all’Ospedale del Mare ma occorrono 300 medici


Proseguono a ritmo serrato i lavori all’Ospedale del Mare di Ponticelli, il primo ospedale da campo costruito appositamente per combattere l’emergenza Coronavirus.

Per garantire maggiore efficienza però ci vorranno molti medici, infermieri e operatori sanitari che dovranno essere impiegati in tempi record.

I protocolli sanitari prevedono per i 72 posti di terapia intensiva in via di allestimento a Ponticelli 5 turni di lavoro. Il che vuol dire 100 infermieri, altrettanti operatori socio sanitari e 12 anestesisti per ogni 7 posti letto. Occorrono anche 300 medici per far funzionare l’ospedale temporaneo che, terminata l’emergenza, verrà poi smantellato. Dalla Regione fanno sapere che a far parte di questa nuova equipe medica che lavorerà all’ospedale da campo, ci saranno i vincitori del concorso.

Il direttore dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, conferma tali numeri e dichiara a LaRepubblica: “Stiamo raccogliendo disponibilità interne, tenendo conto che molte delle attività sono sospese oppure a ritmo ridotto. Stiamo cercando anche disponibilità da altre strutture e lavorando molto per reclutare tutte le figure. Siamo tranquilli, sugli anestesisti stiamo ancora lavorando, ma ci riusciremo”. Intanto l’operazione di montaggio dell’ospedale assemblato come fosse un Lego prosegue. Ieri è stato sistemato il modulo 108. In pratica la struttura è terminata.

“Sabato sarà completato il cablaggio – spiega il numero uno dell’Asl partenopea – da lunedì scatteranno contemporaneamente pulizie e collaudi. Entro metà della prossima settimana entrerà in funzione”.

Se si rispetta la tabella di marcia, entro il 25 aprile dovrebbero essere attive tutte le 72 postazioni disposte per la terapia intensiva.

Contro questa scelta di investire sulla costruzione di una nuova e provvisoria struttura ospedaliera si scaglia Francesco Chirico, presidente della II municipalità di Napoli, scrivendo in un post pubblicato su Facebook: “Inconcepibile, offensiva invece la scelta di De Luca di realizzare un ospedale da campo, costo 12 milioni di euro, nel parcheggio dell Ospedale de Mare, con quest’ultimo, inaugurato più volte, ma con ancora molti reparti chiusi. Non si capisce perché bisogna spendere altri soldi per fare ciò che si poteva fare lì dentro”.


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