Fase 2, la Calabria sfida il Governo: mercati, ristoranti e bar aperti al pubblico


La governatrice della Regione Calabria, Jole Santelli, va contro il governo e la fase 2, anticipando i tempi e autorizzando già da oggi la riapertura dei mercati e dei locali con tavoli esterni, oltre alla ripresa degli sport individuali.

Dunque a partire da oggi, bar, ristoranti, pasticcerie, pizzerie, agriturismi con tavoli all’aperto in Calabria potranno riaprire i battenti. Ma la decisione non ha convinto né gli amministratori locali, né i titolari delle attività. Questo infatti è un decreto che va contro e minaccia le decisioni del governo, oltre al fatto che potrebbe rappresentare un pericolo per la Calabria e tutta l’Italia poiché così facendo potrebbe esserci nuovamente un picco di contagi. Conte, tuttavia, ha annunciato la messa in campo di un modello di riapertura differenziata in modo che il Sud non debba più aspettare il Nord, ma, appunto, deve ancora essere perfezionato.

In ogni caso in Calabria arriva un sostanziale via libera alla ripresa delle attività prima della fase 2, nonostante Conte abbia sottolineato nell’informativa di oggi alla Camera che “eventuali misure meno restrittive attuate dalle Regioni sono illegittime”.

Da oggi in Calabria bar, pasticcerie, agriturismi, ristoranti e pizzerie non solo potranno aprire per l’asporto, ma anche fare servizio ai tavoli, cosa che nel resto d’Italia è prevista a partire dal mese di giugno, purché all’aperto e nel rispetto di una serie di misure “anti-contagio”, dalle distanze di sicurezza alla sanificazione.

Tornano i mercati all’aperto e la vendita ambulante e saranno consentiti gli spostamenti “all’interno del proprio Comune o verso altro Comune per lo svolgimento di sport individuali” e quelli per “raggiungere le imbarcazioni di proprietà”.

“L’ordinanza – spiega Santelli in una nota secondo quanto riportato da LaRepubblica – prevede: “misure nuove, al pari di altre regioni e alcune uniche sul territorio nazionale; tutte parlano il linguaggio della fiducia. Poiché in queste settimane i calabresi hanno dimostrato senso civico e rispetto delle regole, è giusto che oggi la Regione ponga in loro fiducia. Sapranno dimostrare buon senso nel gestire i nuovi spazi di apertura che la Regione ha deciso di consentire, anche oltre il dettato del Governo”.

Ci sono però alcune ordinanze che bloccano quella regionale, che arrivano da Comuni grandi e piccoli di tutta la Calabria. Inoltre, il Consiglio regionale considera il provvedimento di Santelli in tutto e per tutto illegittimo perché in contrasto con i decreti governativi.

Per il Pd, l’ordinanza della governatrice è del tutto fuori da ogni logica e, anticipando senza una ragione, le disposizioni nazionali che entreranno in vigore il 4 maggio, dimentica ogni senso di responsabilità istituzionale”. Poi, rivolgendosi ai calabresi dice “se, in violazione di norme sanitarie nazionali ripartiranno i contagi in quei bar o ristoranti che aprono (tra l’altro senza linee guida nazionali), quelle persone avranno tutto il diritto di chiedere i danni alla Regione”.

Anche i ristoratori vanno contro la Santelli: “La governatrice, volutamente in piccolo, è passata dal ‘volere l’esercito’ al ‘la Calabria aprirà dopo che saremo sicuri’ di qualche giorno fa al ‘liberi tutti siamo in fase 3’ di questa sera”. I ristoratori di Catanzaro non sono affatto intenzionati a riaprire fin quando non sarà istituito un tavolo tecnico-politico con la Regione.

La presidente – affermano – ha preferito snobbarci e di fatto pensa con questa ordinanza di risolvere le problematiche del nostro settore, oppure pensa di spaccare tra chi ha gli spazi all’aperto e chi no. La norma discriminatoria mira sicuramente ad innescare una guerra tra “poveri” come sempre la politica in Calabria ha preferito fare”.

Ecco l’ordinanza della governatrice della Regione Calabria, pubblicata anche su Facebook:

“Ho appena firmato un’Ordinanza per la fase 2 di ripartenza.

Misure nuove, al pari di altre regioni e alcune uniche sul territorio nazionale; tutte parlano il linguaggio della Fiducia.

Poiché in queste settimane i calabresi hanno dimostrato senso civico e rispetto delle regole, è giusto oggi che la Regione ponga in loro fiducia. Sapranno dimostrare buon senso nel gestire i nuovi spazi di apertura che la Regione ha deciso di consentire, anche oltre il dettato del Governo.

A partire da domani 30 aprile:

1. Sono consentiti gli spostamenti all’interno del proprio Comune o verso altro Comune per lo svolgimento di sport individuali;

2. Sono consentiti gli spostamenti per raggiungere le imbarcazioni di proprietà da sottoporre a manutenzione e riparazione, per una sola volta al giorno;

3. È confermato il disposto dell’Ordinanza n. 32/2020 in materia di attività agricole e di conduzione di piccoli allevamenti di animali svolte in forma amatoriale, di stabilimenti balneari, di attività di trasformazione dei prodotti industriali;

4. È confermato il disposto dell’Ordinanza n. 36/2020 per come integrato da quanto previsto dall’art. 1 lettera a) del DPCM 26 aprile 2020

5. È consentita la ripresa delle attività di ristoranti, pizzerie, rosticcerie per la preparazione dei relativi prodotti da effettuarsi a mezzo asporto;

6. È consentita la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto;

7. Le attività di cui ai punti 5 e 6 possono essere riattivate presso gli esercizi che rispettano i le misure minime “anti-contagio”
di cui all’allegato 1 parte integrante alla presente Ordinanza e ferma restando la normativa di settore;

8. Sono consentiti gli spostamenti per l’assistenza a persone non autonome, ivi comprese quelle per le quali occorre prestare assistenza ai sensi della L. n. 104/92 e s.m.i., in quanto rientranti nei motivi di salute, nonché il contenuto dell’Ordinanza n. 29/2020 nei punti dal 4 al 9 e nell’allegato 1, ove non in contrasto con la presente Ordinanza;

9. È consentita l’attività di commercio di generi alimentari presso i mercati all’aperto, inclusa la vendita ambulante anche fuori dal proprio Comune, fermo restando il rispetto delle distanze interpersonali e l’uso delle mascherine e guanti;

10. È consentita l’attività di commercio al dettaglio, anche in forma ambulante di fiori, piante, semi e fertilizzanti”.


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