“Noi siamo in piena pandemia sanitaria, siamo già in epidemia sociale ed economica, e dobbiamo evitare che diventi contagio criminale“, ha affermato il primo cittadino. “Per ora la città ha retto, grazie alla sua generosità, al volontariato e alle istituzioni locali. Siamo arrivati sinora a 130.000 persone.
Una grande rete popolare di solidarietà, ma non potrà durare a lungo se lo Stato non immette liquidità nelle tasche delle persone rimaste senza soldi, nelle attività economiche che rischiano di non ripartire, e nei territori tutti che potrebbero non reggere di fronte a uno tsunami senza precedenti. Bisogna vedere chi è più rapido: lo Stato o il crimine“.
“A prescindere da questo, sono convinto che Napoli non mollerà e vincerà sia la battaglia sanitaria, e in questo San Gennaro ci dà una mano, sia la tensione sociale ed economica, e soprattutto impediremo alle forze del male di riconquistare terreno nella nostra città“, ha concluso il sindaco.
L’appello di de Magistris è stato accolto e lanciato anche dal cardinale Sepe, che ha presieduto la celebrazione in onore di San Gennaro, nel corso della sua omelia. “La quarantena ci ha fatti fermare tutti, ma se c’è qualcuno che non si ferma, quella è la camorra“, ha affermato il vescovo.