Nessun nuovo paziente: chiude il reparto di rianimazione Covid-1 dell’Azienda Ospedaliera dei Colli


In questi giorni stiamo assistendo in tutta Italia a un calo del numero dei ricoverati in Ospedale e in terapia intensiva. Un trend che si conferma anche nella nostra Regione dove ieri si sono registrati 21 nuovi casi su 4.374 tamponi effettuati. Numeri che si traducono nella chiusura di alcuni reparti di rianimazione allestiti nei giorni dell’emergenza.

Ieri è toccato al reparto di rianimazione Covid-1 dell’Ospedale del Colli di Napoli chiudere i battenti. La notizia è stata data da uno dei tanti medici e infermieri del Monaldi, il Dott. Antonio Sannino, che ha postato via social le foto di questi mesi. Un post che racconta di come lui e i suoi colleghi hanno vissuto dei momenti difficili lontano dagli affetti di casa. Perché se alla fine è andato tutto bene, non bisogna dimenticare chi ha perso la vita.

Queste le parole di Antonio Sannino:

“RIANIMAZIONE COVID-1 Azienda Ospedaliera dei Colli: CHIUSA! #Èandatotuttobene questo è il nostro hashtag di questa terribile ma allo stesso tempo unica esperienza della nostra vita. Ovviamente tutto bene non è andato…
Abbiamo visto cose che non dimenticheremo facilmente. Abbiamo lasciato famiglie per la loro sicurezza. Abbiamo condiviso paure e preoccupazioni ma nonostante tutto ABBIAMO VINTO
Abbiamo vinto ogni qual volta un paziente usciva da quella sala senza ventilatore. Abbiamo vinto perché nessuno di noi è risultato positivo al tampone. Abbiamo vinto perché abbiamo dimostrato che la nostra professione è indispensabile per sanità campana. Abbiamo vinto per aver dimostrato con il nostro gesto volontario di trasferimento che la categoria infermieristica ha voglia e pretende di crescere e di essere affermata.

Abbiamo vinto perché abbiamo dimostrato che la collaborazione medico-infermiere è l’unica arma per combattere qualsiasi guerra, uno è parte integrante dell’altra. Nessuno dimenticherà la prima volta che siamo entrati in quella sala totalmente bardati senza vedere e sentire nulla. Nessuno di noi dimenticherà la prima svestizione. Nessuno di noi dimenticherà i segni degli occhiali e mascherine. Ognuno di noi ha dato il suo piccolo contributo professionale, psicologico e morale. È stata un esperienza che difficilmente dimenticheremo, un esperienza che rimarrà indelebile nella nostra mente. Speriamo solo che domani mattina quando tutti ritorneremo alla nostra vita normale, nessuno dimenticherà tutto ciò”.

 

 


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