Italiani in lockdown: al Sud maggiore ottimismo e più mascherine fatte a mano


L’Italia è ormai in piena fase 2, ma è innegabile che il lungo periodo di quarantena abbia lasciato un segno nelle nostre vite. L’Istat ha effettuato un’indagine sulle reazioni degli italiani al lockdown, dalla quale è emerso un quadro generalmente positivo. La maggior parte degli abitanti del Belpaese, a quanto pare, non solo ha rispettato le regole con senso di responsabilità e fiducia, ma ha anche vissuto positivamente la quarantena.

Nonostante le restrizioni, il lockdown è stato vissuto principalmente all’insegna della serenità, in un clima familiare coeso e positivo. Alla richiesta di definire il clima familiare vissuto nel primo periodo dell’emergenza, tre cittadini su quattro hanno usato parole di significato positivo. Un cittadino su due, inoltre, ha spontaneamente scelto di delinearlo come “buono”, “sereno” e “tranquillo”.

Questo può spiegare in parte l’insorgere della “sindrome della capanna“: la condizione per cui molte persone, con l’inizio della fase 2, hanno fatto fatica ad uscire dalle mura domestiche. Del resto, la stragrande maggioranza dei cittadini ha recepito bene fin dall’inizio le norme anti-contagio. Stando all’indagine dell’ISTAT, il 91,2% degli italiani ritiene che le nuove regole imposte durante il lockdown siano state utili per risolvere la situazione.

Tra queste, naturalmente, vi è l’utilizzo dei DPI. L’89,1% delle persone di 18 anni e più riferisce di aver fatto uso di mascherine. Il rispetto di questa norma ha riguardato tutto il territorio, a prescindere dal maggiore o minore rischio di contagio della zona in cui si vive.

E c’è di più: l’indagine ha evidenziato una minore disponibilità di mascherine sul mercato nelle zone con meno contagi, come nel Mezzogiorno. Proprio in questa zona, però, è stata maggiore la percentuale di cittadini che si sono attrezzati per cucirle a mano. Anche in questo caso, in effetti, è venuto fuori il grande cuore di Napoli: basti pensare a nonna Antonietta, la “nonna d’Italia” che a 90 anni cuciva mascherine gratis fino a notte fonda.

Al Sud, inoltre, è emerso anche un grado di fiducia leggermente maggiore in una soluzione rapida all’emergenza (12,3% della popolazione). Nel corso della Fase 1, l’89,8% dei cittadini italiani ha pensato che la situazione emergenziale si sarebbe risolta. Tuttavia, solo il 10% è apparso pienamente ottimista e confidente in una rapida soluzione.


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