App Immuni disponibile in tutta Italia da lunedì 15 giugno: come funziona


App Immuni disponibile da lunedì 15 in tutta Italia. “Da lunedì potrà essere scaricata in tutto il territorio nazionale e sarà operativa l’app Immuni. La potete scaricare con sicurezza, serenità e tranquillità, perché tutela la privacy, ha una disciplina molto rigorosa, non invade gli spazi privati“. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte.

L’app Immuni è l’applicazione decisa dal Governo per limitare la trasmissione del Covid-19. Nei giorni scorsi è stata attiva in modo sperimentale in 4 regioni – Marche, Liguria, Abruzzo e Puglia – e da lunedì 15 invece sarà possibile utilizzarla in tutta Italia. Come dichiarò il premier Conte inizialmente, non è obbligatorio usarla e non ci saranno restrizioni per chi non ne volesse o non può usufruirne.

COME FUNZIONA

L’app utilizza la tecnologia Bluetooth per avvertire gli utenti che hanno avuto un’esposizione a rischio, anche se sono asintomatici. Ad ogni telefono sono associati codici casuali. Quando si entra in contatto con un altro utente di Immuni, i dispositivi si scambiano i rispettivi codici tramite Bluetooth. L’app riesce così a tenere traccia del contatto avvenuto, senza conoscere le identità, né sapere il luogo dell’incontro. Infatti l’app non utilizza la localizzazione Gps, non raccoglie i dati personali né il numero di telefono dell’utente.

Gli utenti che sono risultati positivi al virus possono caricare su un server i codici casuali (sempre sotto osservazione e delibera di un medico) che i loro dispositivi hanno trasmesso nei giorni precedenti, in modo da renderli disponibili agli altri.

Ogni telefono verifica se ha incontrato in precedenza uno o più dei codici condivisi. L’applicazione funziona in modo retroattivo. Cioè se nell’eventualità che qualcuno riceva la notifica di essere stato a contatto con un positivo, questo contatto non sarà avvenuto il giorno stesso ma nei giorni precedenti. Questo perché la persona infetta, che non sapeva di avre in virus, avrà fatto il tampone risultato positivo e l’avrà comunicato all’operatore sanitario dell’app che a sua volta sbloccherà il codice del suo telefono da inviare a tutte le persone con cui è stato a contatto nei giorni precedenti.

L’applicazione funzionerà ovviamente soltanto se la maggior parte della popolazione la scaricherà e ci sarà il senso civico di rispettare comunque principalmente le norme di sicurezza e il distanziamento sociale. L’app non ruba la nostra privacy, non ci rintraccia (abbiamo app peggiori in questo senso sui nostri telefoni), è solo un modo per gestire meglio il virus e i contagi.


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