Rilancio economico dell’Italia, Associazioni unite: “La locomotiva deve essere il Mezzogiorno”


Il coronavirus ha colpito duramente l’Italia anche da un punto di vista economico. Secondo un recente studio dell’Istat, il numero dei poveri è raddoppiato al Sud rispetto al centro-nord, mostrando come il Mezzogiorno risenta maggiormente di questa crisi. Per far riprendere l’economia dell’Italia serve quindi una scossa oltre che aiuti concreti a imprenditori e persone in difficoltà.

Alcune proposte sono arrivate da un documento dal titolo ‘Il Miracolo prossimo venturo dell’Italia? Passa dalla locomotiva Mezzogiorno’ messo a punto dall’Associazione internazionale Guido Dorso di Napoli e dall’Osservatorio Banche Imprese di Economia e Finanza (Obi) di Bari che fanno parte dell’Alleanza Istituti Meridionalisti (Aim).

Il documento nato in parallelo agli Stati Generali voluti dal governo punta a far diventare il Mezzogiorno la locomotiva d’Italia ed è frutto della collaborazione di 24 associazioni, enti e 70 personalità fra economisti, esperti di Mezzogiorno, imprenditori e giornalisti. Come si legge nel comunicato:

“L’Italia ha bisogno di un secondo miracolo per uscire dall’angolo in cui si è cacciata da oltre tre decenni. Con un debito pubblico colossale che viaggia ormai verso il 150/160 del PIL, una disoccupazione strutturale bloccata oltre il 10% che diventa 20 a Sud, una caduta del PIL a due cifre per effetto dell’epidemia, un’evasione ed un elusione record, un sommerso diffuso (protetto per i privilegiati ma unico salvagente per gli ultimi e derelitti ), non si va da nessuna parte, se non si ha un’idea di Paese. Serve un miracolo, come nel dopoguerra, ma di natura diversa. Allora fu il Nord a fare il miracolo sia pure con le braccia del sud. Adesso il miracolo lo può fare il Sud! Mettendo in moto le energie trascurate, disperse, mai attivate e trasformando il Mezzogiorno in locomotiva del Paese! In questa parte del Paese si possono e si debbono attivare dai tre ai quattro milioni di posti di lavoro per raggiungere i livelli occupazionali del nord. 

Vi sono condizioni e prospettive. Gli scenari geopolitici ed economici mondiali lo consentono. Anzi lo sollecitano. Le direttrici dello sviluppo mondiale corrono sempre di più da est ad ovest ed incrociano le direttrici nord-Sud. Il Mediterraneo torna l’incrocio naturale e addirittura obbligato di esse. Il Mezzogiorno è la piattaforma su cui quelle direttrici convergono. Sta a noi attrezzarlo per rispondere e fare il miracolo o far finta di niente e lasciare che tutto poggi sull’unica locomotiva del nord del Paese. Servono strategie e allora il miracolo serve per rimettere in piedi questo Paese. Il Mezzogiorno è il motore per raddrizzarlo”.

Sei i campi da trasformare: la piattaforma produttiva, la piattaforma logistica, la piattaforma scientifico‐tecnologica, la piattaforma finanziaria e creditizia, la piattaforma della conoscenza e la piattaforma della coesione sociale.


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