Edvige, malata di tumore, nella tesi di laurea ringrazia i medici: “Grazie per avermi regalato mille sorrisi”


La storia di Edvige è una storia a lieto fine. Di quelle che mostrano tutta la forza di volontà e la voglia di vivere di una bambina che da piccola scopre di avere un brutto male. Ma quella ragazzina non si scoraggia e col passare degli anni diventa una giovane donna, forte e coraggiosa. Convive con la malattia e la mette da parte. Raggiunge importanti traguardi come i 18 anni e oggi la laurea.

Ed è proprio nella tesi di laurea che Edvige decide di ringraziare chi l’ha supportata e aiutata per tanti anni: il personale medico dell’Ospedale Santobono Pausilipon di Napoli. I suoi angeli custodi. A raccontare la sua storia è la pagina social dell’Ospedale che scrive:

“Oggi vogliamo raccontarvi una storia bella. Una storia che racconta la forza, il coraggio e la determinazione di una bambina di 11 anni, Edvige, a cui fu diagnosticato un tumore. A 16 anni Edvige ha una seconda diagnosi di linfoma che, nonostante le cure, si ripresenta dopo soli due anni, quando lei ne aveva esattamente 18. Anziché organizzare la festa di compleanno Edvige viene ricoverata nel nostro ospedale per ben 180 giorni per subire un trapianto allogenico; durante il trapianto Edvige sostiene addirittura l’esame di maturità e, inutile dirlo, lo supera a pienissimi voti!!

Oggi Edvige è una meravigliosa giovane donna, brillantemente laureata, che ha fatto della sua storia un punto di forza. Edvige ha scelto di non farsi limitare dalla malattia ed ha sempre creduto alla vita. Al diritto sacrosanto alla felicità. Ma questa è anche la storia di un legame fortissimo nato proprio nelle corsie del nostro ospedale. Ricordare noi ed il tuo fantastico medico Francesco Paolo Tambaro in uno dei momenti più importanti della tua vita è il simbolo di quanto forte possa essere una relazione nata proprio nelle corsie di un ospedale, tra una paziente ed il suo medico. La tua bellissima storia è un insegnamento per tutti noi ed anche per tutti i ragazzi che stanno ancora affrontando la malattia. Ecco, da oggi, quando sentirò la frase: andare oltre i propri limiti è a te che penserò…… Auguri dottoressa, ci hai fatto commuovere“.

 

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Oggi vogliamo raccontarvi una storia bella. Una storia che racconta la forza, il coraggio e la determinazione di una bambina di 11 anni, Edvige, a cui fu diagnosticato un tumore. A 16 anni Edvige ha una seconda diagnosi di linfoma che, nonostante le cure, si ripresenta dopo soli due anni, quando lei ne aveva esattamente 18. Anziché organizzare la festa di compleanno Edvige viene ricoverata nel nostro ospedale per ben 180 giorni per subire un trapianto allogenico; durante il trapianto Edvige sostiene addirittura l’esame di maturità e, inutile dirlo, lo supera a pienissimi voti!! Oggi Edvige è una meravigliosa giovane donna, brillantemente laureata, che ha fatto della sua storia un punto di forza. Edvige ha scelto di non farsi limitare dalla malattia ed ha sempre creduto alla vita. Al diritto sacrosanto alla felicità. Ma questa è anche la storia di un legame fortissimo nato proprio nelle corsie del nostro ospedale. Ricordare noi ed il tuo fantastico medico @francesco_paolo_tambaro in uno dei momenti più importanti della tua vita è il simbolo di quanto forte possa essere una relazione nata proprio nelle corsie di un ospedale, tra una paziente ed il suo medico❤️ La tua bellissima storia è un insegnamento per tutti noi ed anche per tutti i ragazzi che stanno ancora affrontando la malattia. Ecco, da oggi, quando sentirò la frase: andare oltre i propri limiti è a te che penserò…… Auguri dottoressa, ci hai fatto commuovere 🎓❤️!! . . . @annamariaziccardi @annamariaminicucci #fondazionesantobonopausilipon #santobonopausilipon #santobono #pausilipon #iverivaloridellavita #nolimits #proud #labellezzadeilegamiveri #flaviamatrisciano

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L’Ospedale pubblica anche le foto della tesi con i ringraziamenti presenti nella tesi di Laurea di Edvige nei quali si legge:

“Grazie alla mia seconda famiglia del Pausilipon che mi ha adottata da quando ero una bambina un po’ silenziosa e sulle sue e mi ha visto diventare una piccola donna, più estroversa e sicura, con un carattere che qualche volta ha spiazzato un po’ tutti. Grazie perché vi siete presi cura di me, avete alleggerito le mie giornate donandomi un pizzico di quotidianità difficile da trovare, avete ascoltato le mie parole appoggiato le mie battaglie, colto i miei sentimenti, mi avete riempito di attenzioni, avete asciugato le mie lacrime regalandomi mille sorrisi, avete creduto nei miei sogni. E cosa più importante mi avete incoraggiata a realizzarli oltre che a raggiungere i miei obiettivi”.

Una storia che va di pari passo con quella di Cassandra, ricoverati in Ospedale per una leucemia ma che continua a cantare e sognare.


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