Azzolina: “Studenti misureranno la temperatura a casa”. Cosa cambierà a settembre


La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha parlato a Tv2000, la televisione della Conferenza Episcopale Italiana in merito alla riapertura delle scuole e alle misure di sicurezza, in seguito all’emergenza Coronavirus, che verranno introdotte nelle scuole a partire da settembre.

Innanzitutto, la misurazione della temperatura corporea degli studenti, afferma Azzolina Viene fatta a casa, in modo da “responsabilizzare” ancora di più le famiglie. Inoltre: “I test sierologici sono su base volontaria: tante persone del mondo della scuola ce li hanno chiesti ma sono su base assolutamente volontaria”.

La scuola riprenderà il 14 settembre, e si sta lavorando affinché il rientro in classe di studenti e professori avvenga in piena sicurezza, mentre già dal primo settembre le scuole riapriranno per i ragazzi che dovranno recuperare i debiti scolastici.

In merito alla riapertura della scuola a settembre, Azzolina dichiara che Ci sarà spazio per tutti, lavoriamo per adeguare spazi che già ci sono guardiamo anche a edifico scolastici dismessi, ma la scuola sin può fare anche in altri luoghi di cultura, nei cinema, nei teatri nei musei. Gli arredi aiuteranno tanto: i banchi singoli ci permetteranno di riacquistare spazio rispetto a banchi doppi a cui siamo abituati, grandi e vetusti”.

Poi in un’intervista rilasciata a Il Foglio, Lucia Azzolina parla anche di come gli insegnanti siano stati un esempio di come lo Smart Working sia stato efficiente in questo periodo e su come il pubblico impiego abbia superato questa sfida piena di ostacoli: “Io penso che in questi mesi gli insegnanti siano stati un esempio di come il pubblico impiego possa contribuire a rendere il nostro paese all’altezza delle sfide di questa fase storica – sottolinea Azzolina -. Smart working, e questo vale per tutti i settori anche privati, non significa stare sul divano ma significa avere a cuore il proprio mestiere e significa avere contezza di una questione cruciale: se l’Italia vuole accettare la sfida dell’accelerazione del futuro, ciascuno deve fare la sua parte.

La didattica a distanza – prosegue Azzolina – è stata un esempio a mio avviso più che positivo di smart working e ciò che posso dire e che da settembre andremo incontro alle richieste della scuola e daremo la possibilità di organizzare anche non in presenza sia i consigli dei docenti sia i colloqui tra genitori e insegnanti.


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