Reggia di Caserta, nel Parco Reale arrivano nuovi ospiti: nove germani reali


Arrivano nuovi ospiti alla Reggia di Caserta. Oltre alle bellezze del Museo, i visitatori potranno anche ammirare nel Parco Reale nove germani reali. Il germano reale è un uccello della famiglia degli Anatidae noto in Italia anche come capoverde ed è la più diffusa tra le specie di anatre selvatiche. Questo particolare volatile in Campania è residente, nidificante, migratrice e svernante.

Come scritto in un comunicato presente sul sito della Reggia:

“I nove Germani reali sono stati affidati alla Reggia di Caserta e immessi nel Parco Reale, grazie alla collaborazione intrapresa con il CRIUV, Centro di Riferimento regionale per l’Igiene Urbana Veterinaria, e il CRAS, Centro di Recupero Animali Selvatici Federico II. I volatili sono oggetto di sequestro giudiziale, poiché sottratti illegalmente dall’ambiente selvatico campano. L’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (ISPRA), ai fini dei Censimenti Invernali degli Uccelli Acquatici, ha censito come Zona Umida regionale il Parco Reale. I censimenti invernali degli uccelli acquatici International Waterbird Census (IWC), sono coordinati in Italia dall’ISPRA e a livello internazionale da Wetlands International, organizzazione internazionale per l’attuazione della Convenzione di Ramsar per la protezione delle Zone Umide”.

Anche in passato, la Reggia era stata per volere dei Borbone ricca di animali. Allora i volatili venivano utilizzati a scopo ornamentale oggi anche per tutelare la biodiversità e rispettare l’ambiente:

“Nella gestione delle residenze istituzionali e ricreative del Regno delle due Sicilie, i Borbone dedicavano significative risorse all’introduzione di specie faunistiche, sia a fini venatori, sia a scopo ornamentale, con l’investimento di ingenti risorse nella creazione di aree dedicate ad ospitare numerose specie di uccelli e mammiferi. La conoscenza e la coscienza diffusa del concetto di biodiversità e della sua tutela non erano ancora riconosciuti, né appartenevano alla élite culturale del tempo. Spesso, infatti, le specie introdotte a scopo ornamentale erano di origine alloctona, come i fagiano o i pavoni. L’immissione di nove individui di Germano reale, seppure rievoca l’usanza borbonica di introdurre specie ornamentali nei Parchi Reali, non contrasta con l’esigenza di tutela della biodiversità, sancita da Convenzioni Internazionali e dalle Leggi dello Stato”.

 

 


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