Covid, Walter Ricciardi: “Servono controlli e sanzioni. Rischiamo un nuovo lockdown come in Catalogna e Israele”


Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, si è unito al coro di esperti che stanno manifestando le loro preoccupazioni sull’andamento della pandemia. Lo ha fatto attraverso un’intervista rilasciata a LaStampa.

“Servono più controlli e sanzioni altrimenti rischiamo un nuovo lockdown, come in Israele e in Catalogna. Purtroppo vedo che le multe sono lo zero virgola qualcosa rispetto al numero delle persone fermate. Così non va” – spiega.

Ha poi proseguito parlando della messa in sicurezza del nostro Paese, rispetto al record di contagi registrati nel mondo: “Potremmo fare di meglio, senza abbassare la guardia, come purtroppo fanno un po’ troppi in giro.”

“Siamo stati tra i pochi Paesi ad aver reagito bene e tempestivamente alla pandemia. Ora dobbiamo fare di tutto per non arrivare impreparati alla battaglia di ottobre, quando il virus potrebbe rialzare la testa.” – preannuncia.

“Sarebbe stato meglio trovarci oggi vicino a zero contagi, piuttosto che affrontare la possibile seconda ondata con i circa 200 casi che si registrano quotidianamente. Non saremo al sicuro finché non ne usciranno anche gli altri Paesi dove, per errori clamorosi, assistiamo a una tragedia assoluta. Come nel caso degli Usa o del Brasile.”

Sui migranti che non rispettano la quarantena, nonostante la appurata positività, Walter Ricciardi dice: “Affrontiamo il problema senza troppe ipocrisie. Sono persone che se non lavorano non mangiano, quindi non troverei scandaloso prevedere un sussidio di sostentamento per loro.”

Inoltre, considerati i numerosi focolai, gli assembramenti e le movide, la situazione si prospetta come realmente critica: “Rischiamo di fare la fine della Catalogna o di Israele. Se i focolai crescono di numero e volume c’è il rischio di non riuscire più a tenerli sotto controllo.”

“Potrebbe capitare di dover creare zone rosse anche in luoghi di villeggiatura dove si finirebbe di restare intrappolati. Per questo meglio darsi tutti una regolata – conclude.


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