Via le ecoballe, il progetto diventa realtà: la Campania ne smaltirà 4,5 tonnellate


La Regione Campania ha attuato un piano per lo smaltimento di 4,5 tonnellate di ecoballe prodotte tra la fine degli anni ’90 ed il 2000. Si tratta di una quantità enorme che sarebbe dovuta sparire giù molto tempo fa, come ha dichiarato ieri Stefano Caldoro, che però è stato anch’egli alla guida della Regione per 5 anni.

Tutta la Campania ha infatti conosciuto una crisi profonda per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti, a partire dalle vicende camorristiche dei primi anni 2000. Con questo piano però, con una durata prevista di 9 mesi, le ecoballe saranno trasformate in combustibile solido.

Il processo che è appena cominciato e che si sviluppa a Giugliano e Caivano infatti avranno quasi la stessa produttività del termovalorizzatore di Acerra, il più grande della Campania. Questo infatti smaltisce 700 mila tonnellate di rifiuti l’anno, mentre con il nuovo piano Giugliano tratterà 400 mila tonnellate e Caivano 200 mila.

Queste le parole di Fulvio Bonmavitacola, il vicepresidente della regione con delega all’ambiente, sullo smaltimento delle ecoballe, riportate da Cronache della Campania: “Il ministero dell’ambiente all’epoca ci disse di interrare le ecoballe creando la piu’ grande discarica d’Europa. Due milioni di metri quadrati. Oppure c’era l’ipotesi di un termovalorizzatore dedicato, su cui non abbiamo pregiudizi ma che ci avrebbe messo 24 anni tra progetti, gare, individuazione sito e costruzione prima dello smaltimento.

Il nostro piano invece è già in azione con una delle tre filiere che trasporta fuori regione. Ora Caivano smaltirà 400.000 tonnellate l’anno insieme ad altre 200.000 a Giugliano. Ariviamo quindi quasi alla quota del termovalorizzatore di Acerra. Quest’ultimo smaltisce 700.000 tonnellate di secco l’anno. Ma noi ci arriviamo senza dover chiamare l’esercito”.


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