La Spagna preoccupa Adl: 1229 casi in un giorno ma Barca-Napoli si gioca al Camp Nou


La sfida di Champions League tra Barcellona e Napoli prevista per l’8 agosto si avvicina e a preoccupare staff e tifosi non sono soltanto Messi e compagni ma anche la grave situazione sanitaria che sta attanagliando la città di Barcellona e la Catalogna intera.

Infatti la catalogna è una delle aree maggiormente colpite – insieme a Madrid e alla regione di Aragona – dalla seconda ondata di coronavirus che sta investendo la Spagna. I dati diffusi dal ministero della Sanità di Madrid parlano di altri 1.229 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore (in tutta la Spagna), il dato più alto fatto registrare dal 1 maggio.

I focolai di Covid-19 non risparmiano il mondo del calcio, soprattutto in vista delle prossime sfide europee. Sono tre i calciatori positivi in altrettante squadre in Spagna. Ieri il Siviglia, prossimo avversario della Roma in Europa League, ha comunicato che un calciatore della prima squadra ha il Coronavirus. Positivi anche un giocatore dell’Almeria, formazione della serie B e Mariano Diaz, l’attaccante dominicano del Real Madrid.

Proprio per questo motivo oggi il Presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha manifestato tutto il suo dissenso nel giocare il match al Camp Nou di Barcellona, puntando il dito contro i delegati Uefa rei di essere “gnorri” e non vedere cosa succede intorno, mettendo in pericolo i giocatori tutti e gli staff di entrambe le squadre.

Dal canto suo la Uefa non ha fatto attendere la risposta dichiarando che la partita si disputerà regolarmente in Spagna.

Ma la mossa di De Laurentiis ha una base solida o è soltanto una pre tattica per distrarre i padroni di casi e mettere pressione alla Uefa per far perdere i punti di riferimento del loro campo ai giocatori blaugrana?

Ricordiamo come Atalanta-Valencia del 19 febbraio sia sta considerata come una delle cause principali di contagio sia in Italia che in Spagna – tra l’altro diversi giocatori del Valencia e uno soltanto dell’Atalanta risultarono poi positivi al test.

La differenza sostanziale però sta che quella partita fu giocata con il pubblico e nella più totale ignoranza del problema che a breve avrebbe poi scosso il mondo intero. Questa partita invece si giocherà con la massima allerta di tutti gli organi competenti. Infatti il mondo del calcio è uno dei “luoghi” più sicuri visti i continui controlli fatti ai calciatori e agli addetti ai lavori.

Nonostante le decise dichiarazione della Uefa nel far disputare la partita a Barcellona, la location non è ancora certa al cento per cento e il piano B senza dubbio potrebbe essere in Portogallo, a Lisbona più precisamente, dove dal 12 agosto partirà la fase finale della competizione.

 


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