Coronavirus al Sud: stimati 100 miliardi di euro persi per il confinamento


La chiusura del paese a causa del Coronavirus, e non necessaria per il Centro-Sud, ha provocato, si stima, la perdita di circa 100 miliardi di euro di Pil nell’area del Mezzogiorno. Un quantità enorme che i lavoratori e gli economisti vorrebbero veder risarcita.

Trasporti, ristorazione, strutture alberghiere e tanto altro. Il Coronavirus è stato causa della chiusura di tante, anzi troppe, attività. Basti pensare che il giro d’affari di bar e ristorazione è stato ridotto di circa il 26% rispetto allo scorso anno.

Secondo la ricerca condotta dal Centro studi Fipe-Confcommercio in questo modo ci saranno tante persone senza lavoro. Se si pensi che solo in questo settore sono 1,2 milioni gli italiani che ci lavorano, si intende subito che stiamo parlando di numeri importanti.

Ciò che desta maggiore scalpore però è che tutto questo poteva essere evitato, almeno per il sud dove il Covid-19 non era molto forte. Il governo però ha optato per chiudere l’intero paese e questo ha avuto forti ripercussioni. Il sud infatti si troverà a dover affrontare una ripresa importante senza motivo, 100 miliardi di euro infatti per scoprire poi che non c’era bisogno di una chiusura a causa del Coronavirus.

Queste intanto le parole di Luciano Sbraga, Direttore della Fipe, riportate dal Messaggero: “Il ragionamento di fondo è corretto. Tenendo presente che il lockdown ha inevitabilmente avuto effetti diversi da settore a settore. Se ad esempio in assoluto il comparto economico più colpito è stato quello del trasporto aereo, non si può negare che il lockdown ha inferto colpi sociali durissimi al tessuto economico profondo garantito dalla ristorazione.


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