Tamponi, richiesta dai pediatri: test più veloci per il rientro a scuola


Con il rientro dalle vacanze avvenute all’estero di molti italiani, il sistema Asl di tutta la nazione è messa a dura prova. Nonostante i numerosi tamponi effettuati, la situazione appare più come una prova generale di ciò che accadrà una volta che le scuole che riapriranno.

A dare qualche incertezza sull’efficienza dello svolgimento delle procedure sono le sedi Asl campane: come riportato dal vice presidente nazionale Antonio D’Avino, “pochissime Asl stanno garantendo ai cittadini di rientro dall’estero di poter fare i tamponi e avere risultati in 48/72 ore“.

A preoccupare è anche il tempo che intercorre dalla prescrizione da parte del pediatra dei tamponi allo svolgimento effettivo di questi.

È per questo motivo che il vice presidente si fa portavoce dei pediatri di famiglia della FIMP, i quali chiedono la possibilità di prescrivere direttamente i tamponi rino-faringei, la certezza che i tamponi siano eseguiti entro 24 ore dalla richiesta, che contestualmente siano processati e che i risultati inviati in tempi rapidi  sia al pediatra che all’assistito.

Con l’arrivo dell’autunno e della riapertura delle scuole, infatti, saranno moltissimi i bambini con sintomi influenzali. È preoccupante l’organizzazione dimostrata dalle sedi Asl campane rispetto l’effettuazione dei tamponi.

Se non si garantirà alle famiglie esecuzione di tamponi e loro refertazione in tempi certi  andremo verso un disastro. Non è pensabile che i bambini e i genitori, ai primi episodi febbrili dopo l’apertura delle scuole, rischino di rimanere in quarantena e che debbano aspettare un generico impegno delle Asl a procedere ai tamponi.” afferma D’Avino.

La Regione Campania – spiega il vice presidente FIMP – ha dimostrato di saper arginare il rischio di contagio nei mesi più critici della pandemia; se vogliamo consolidare questo risultato dobbiamo continuare a fare squadra. Aspettiamo di essere convocati ad horas in Regione, per codificare le procedure nell’interesse della popolazione pediatrica campana. Se non si concorderà una programmazione adeguata,  non ci sono alternative e il rischio che il sistema scuola imploda è fortissimo.


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