Covid, Tarro: “Il nostro organismo può convivere col virus. L’allarmismo non ha valenza scientifica ma politica”


Il professor Giulio Tarro ha affrontato, ancora una volta, la questione Coronavirus. Questa volta ha dichiarato che l’aumento degli asintomatici è un fattore positivo. Lo ha fatto nel corso dell’intervista a “Un Giorno Speciale”, su “Radio Radio”.

Alla richiesta di chiarire il motivo per cui si etichettano come “malati” persone totalmente asintomatiche che, in realtà, non manifestano una malattia concreta ma solo un esito positivo al test, ha detto : “Tutto questo allarme è provocatorio, non ha significato scientifico ma politico.”

“La Corea del Sud si è comportata diversamente nei riguardi dei contagiati. Con essi era possibile avere un contatto diretto, seguirne la temperatura e eventuali aggravamenti. Hanno avuto una mortalità inferiore all’1%. Questo perché il centro di malattie contagiose ha stabilito che se uno fa il tampone, data la sua aleatorietà, e dovesse risultare positivo ma ha già avuto il Covid con annessi anticorpi, viene giudicato falso positivo. Quindi, non ha nessuna importanza perché è rappresentato da un acido nucleico morto.”

“Diventa importante stabilire questo perché nella situazione in cui ci troviamo adesso, con la duplicazione dei tamponi, è normale. Siamo una popolazione molto più rispondente al passaggio virale per cui tutto questo corrisponde a quanto già risaputo: siamo in una curva epidemica finita. Per non parlare degli asintomatici che, stando ai principi dell’OMS, sono raramente contagiosi.”

Sul concreto incremento dei positivi, ha spiegato: “Fattore estremamente positivo. Possiamo dire di trovarci in quelle condizioni in cui siamo ‘vaccinati’ perché abbiamo avuto l’incontro col virus. Sappiamo che il beta-coronavirus nel 50% dei casi della popolazione ha una risposta cosiddetta immunocellulare. È l’immunità cellulare, non solo tramite gli anticorpi, ma anche grazie ai nostri linfociti che sono in grado di proteggerci.”

“Fauci parla di ‘virus erpetici’, quelli che io ho studiato da sempre ed è una possibilità da tenere in considerazione. Adesso è dimostrato che le varianti virali hanno qualcosa di diverso proprio perché il nostro organismo convive con questo virus che già si è modificato.”

“Ci sono casi in cui il virus è addirittura in grado di aiutare la cellula ospite. In alcune situazioni si riesce persino a produrre una sostanza utile a tutto l’organismo. Ci sono situazioni molto interessanti perché questa convivenza virale non è iniziata adesso ma milioni di anni fa.”

Al professor Giulio Tarro è stato chiesto, in base alle sue argomentazioni, come si spiegano i decessi, i malati in terapia intensiva, le persone in gravi condizioni. Secondo l’esperto si tratterebbe di eccezioni che, seppur rilevanti, vanno confrontate con i dati complessivi.

Insomma, il Covid è cambiato e lo dimostra la grande mole di asintomatici. Non è più letale, il nostro organismo sta imparando a convivere con esso e l’aumento degli infetti sta estendendo il principio dell’immunità di gregge. I numeri sono aumentati ma, del resto, si tratta dell’inevitabile conseguenza del massiccio incremento di tamponi effettuati. Del resto, Tarro si era già posto contro l’utilizzo delle mascherine.


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