Giuseppe Vesi: “Differenza tra Napoli e Milano? Non ti tagliano il braccio per rubare il Rolex”


Un video davvero di pessimo gusto quello che riguarda il pizzaiolo Giuseppe Vesi, impegnato a sputtanare la città che l’ha fatto diventare qualcuno consentendogli poi di acquistare l’orologio e l’auto, super costosi, che sfoggia per mostrare il proprio successo lavorativo.

Nel filmato Giuseppe Vesi afferma: “Amici, la differenza tra Napoli e Milano sapete qual è? Questa, vedete: che puoi camminare con il braccio fuori con un Rolec (intendeva Rolex, ndr) e non ti tagliano il braccio per prenderselo. Questa è bellezza di Milano”.

Tralasciando la difficoltà dimostrata a pronunciare la lettera x, vediamo dunque un Vesi che per compiere un gesto tutt’altro che signorile (da “sagliuto”, si direbbe a Napoli) ha bisogno di diffamare la città che gli ha permesso di raggiungere un certo grado di benessere, dimenticando tuttavia che proprio la diffusione di certi stereotipi è tra i fattori che impediscono alla (non) sua Napoli di avere una crescita turistica ed economica esponenziale. Il buon Giuseppe Vesi, accecato dalla voglia di apparire, non si rende conto di darsi la zappa sui piedi e danneggiare il territorio che gli ha dato e gli dà da mangiare.

È curioso poi osservare il profilo Instagram ufficiale di Giuseppe Vesi, dove tante sono le foto – ovviamente – che celebrano la napoletanità della pizza. Non si contano le immagini aventi come sfondo il mare, il Vesuvio e Castel dell’Ovo, non certo il Duomo di Milano.

 

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Evidentemente, inoltre, Vesi è poco aggiornato circa le statistiche sulla criminalità. Secondo la classifica stilata da Il Sole 24 Ore, infatti, nel 2019 la città dove si è registrato il maggior numero di crimini è proprio Milano, la quale si attesta dunque come città più pericolosa d’Italia, mentre per trovare la città partenopea bisogna scorrere fino alla posizione numero 17. È vero che Napoli è prima per furti con strappo e rapine, ma al secondo posto c’è pur sempre il capoluogo lombardo a tallonarla: se Atene piange, Sparta non ride.

Come non ricordare, a tal proposito, i tre furti in sei mesi che Vesi ha denunciato proprio ai danni del suo locale situato a Milano e che lo aveva spinto addirittura a chiedere l’intervento del ministro dell’Interno. Egli infatti affermò: “Ci sentiamo presi di mira, è il terzo episodio nel giro di alcuni mesi. Le forze dell’ordine ci hanno supportato ed aiutato in tutti i modi. Ma il problema non è sul loro lavoro. Bisogna trovare soluzioni diverse, e qui devono intervenire il sindaco Giuseppe Sala e il ministero dell’Interno”.


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