Napoli Bari finalmente la svolta: 2 miliardi per la ferrovia ad alta velocità


Napoli Bari, arriva la ferrovia ad alta velocità. Finalmente ci siamo. La Campania e la Puglia saranno finalmente collegata dalla rete ferroviaria ad alta velocità. La Banca europea degli investimenti ieri ha deliberato il più grande singolo finanziamento della sua storia: 2 miliardi di euro per la linea ad alta velocità Napoli Bari.

Per percorrere la tratta Napoli Bari in treno si è costretti minimo ad un cambio, impiegando all’incirca 3 ore e 40 minuti. Per questo motivo, un paese sviluppato come l’Italia non può permettersi tempi di percorrenza così lunghi tra due importanti città. Ecco che allora è arrivata in soccorso la Banca europea degli investimenti.

La nuova diagonale del Mediterraneo, la ferrovia che unisce Tirreno e Adriatico

Un prestito – come sottolinea l’articolo de Il Mattino ad opera di Marco Esposito – che copre un’opera pubblica già interamente finanziata dallo Stato, per cui l’intervento assume un doppio valore, simbolico e finanziario. Dal punto vista simbolico, il progetto Napoli-Bari diventa a tutti gli effetti un’ iniziativa europea, visto che la Bei (Banca europea degli investimenti) finanzia esclusivamente azioni coerenti con gli obiettivi dell’Ue.

Infatti la Bei sottolinea sia che l’opera consentirà di ridurre l’inquinamento (oggi il traffico fra Campania e Puglia è quasi esclusivamente su gomma) sia che la linea ferroviaria è un tassello della rete Ten (Trans-European Network) Scandinavia-Mediterraneo: “Ridurrà le emissioni di carbonio e sosterrà lo sviluppo sociale ed economico del Sud Italia“, sottolinea la Bei.

Il secondo aspetto dell’intervento Bei è, appunto, finanziario. L’Italia ha già appostato sulla Napoli-Bari 6 miliardi e 198 milioni affidando i lavori alle Ferrovie dello Stato, che è stazione appaltante, per cui il prestito da 2 miliardi, consente nell’immediato di spostare un importo equivalente alla somma finanziata dalla Bei per nuove necessità, come ad esempio la linea Salerno – Reggio Calabria ancora ferma a treni troppo lenti.

Il finanziamento della Bei consente di far partire la gara per il lotto più complesso del percorso, quello tra la nuova stazione Hirpinia in Campania e Orsara in Puglia, lotto che da solo pesa per un quarto dell’intera opera: 1.535 milioni di euro. È il più ardito perché affronta l’attraversamento dell’Appennino, con 25 chilometri di galleria. Con l’apertura dei cantieri lavoreranno 2.000 persone.

I lavori, secondo il progetto, dureranno 2.710 giorni naturali tra progettazione esecutiva e realizzazione delle opere. Quindi sette anni e mezzo, per cui si arriverà certamente al 2028. La Bei però, ottimisticamente, continua ad accreditare nella sua nota ufficiale il 2026 come l’anno per l’ultimazione dell’opera. Qualche beneficio, per i passeggeri, ci sarà a partire dal 2023 con la conclusione dei lavori di raddoppio e velocizzazione sulla tratta Cancello-Frasso Telesino.

Un’opera che porterà benefici non solo sul campo del lavoro, come detto prima, grazie ai nuovi posti di lavoro che si verranno a creare. I benefici saranno visibili sopratutto nell’ambito del turismo, velocizzando gli spostamenti, e anche a livello commerciale.


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