Egli, in occasione della giornata nazionale della psicologia, ha detto: “Ora, dopo sette mesi di questa situazione, il livello del disagio psicologico, non supportato da una rete pubblica, è diventato un grande problema sociale e di salute pubblica.”
I livelli di stress dopo l’estate hanno raggiunto quasi le stesse cifre di marzo. La maggioranza della popolazione, il 59%, si inserisce, infatti, in un livello medio-alto con un punteggio che va da 70 a 100.
“In queste condizioni, il Paese non ha le risorse psicologiche per reggere un nuovo lockdown. Una nuova chiusura totale sarebbe insostenibile. Senza prevenzione e ascolto questi livelli di disagio sociale sono destinati ad aggravarsi. Le ricadute sulla società e la salute delle persone saranno pesanti, con ulteriori danni ad un’economi già provata” – conclude.
La nuova ondata di contagi potrebbe arrecare ulteriori danni psicologici, forse peggiori di quelli avvertiti a seguito del lockdown. La popolazione, già messa a dura prova, sta facendo i conti con un notevole innalzamento della curva di contagi. Nonostante ciò, il premier Conte ha più volte rassicurato la cittadinanza circa l’esclusione categorica di una nuova chiusura totale.