CTS, limite di 30 invitati e 6 persone in casa non riduce il contagio: “Nessuna evidenza scientifica”


Il Comitato Tecnico Scientifico si è espresso sul nuovo DPCM. In particolare non ha condiviso la validità del limite di persone imposto per feste e ritrovi amicali, pur prendendone atto. È quanto trapela dalla nota trasmessa al Governo, riportata da Il Corriere della Sera.

In essa si scrive: “Per quanto riguarda la proposta di limitazione alla partecipazione nei ricevimenti connessi alle cerimonie civili e religiose ad un massimo di 30 persone, il Cts, rilevando l’attuale assenza di evidenze scientifiche, prende atto del numero indicato dallo schema del Dpcm, improntato al principio di massima precauzione al fine di contenere il contagio da SARS-CoV-2.”

“Per quanto riguarda la proposta relativa alla raccomandazione di evitare feste e di ricevere persone non conviventi di numero superiore a 6 nelle abitazioni private, il Cts, condividendo il principio ispiratore improntato alla massima precauzione connesso alla limitazione degli assembramenti nei luoghi chiusi, pur in assoluta assenza di evidenze scientifiche, prende atto del numero indicato dallo schema del Dpcm.”

In sintesi, dunque, stando al parere del Comitato Tecnico Scientifico, le misure espresse nel nuovo DPCM non assicurerebbero la limitazione dei contagi da Covid-19. Una persona in più o una in meno, che sia ad un ricevimento o a casa di un amico, non cambierebbe nulla. La scienza non supporta nessun effetto negativo legato al numero di persone presenti in sala o in un’abitazione privata.


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