Azzolina attacca De Luca: “Decisione gravissima chiudere le scuole. In Campania il contagio è altrove”


La Ministra Azzolina attacca De Luca. Il bollettino covid di ieri sia nazionale che della Regione Campania ha portato a dati molto chiari. Il contagio è in aumento su tutto il territorio, ma ci sono zone che sono più colpite. La Campania è una di queste; ieri i contagi sono stati 1127.

Come promesso la scorsa settimana nella consueta diretta facebook, il Presidente De Luca appena i contagi hanno superato una certa quota ha firmato un’ordinanza con le prime chiusure.

  • Per il livello di contagio altissimo registrato anche nelle famiglie e derivante da contatti nel mondo scolastico, nelle scuole primarie e secondarie sono sospese le attività didattiche ed educative in presenza dal 16 al 30 ottobre.
  • Sono sospese le attività didattiche e di verifica in presenza nelle Università, fatta eccezione per quelle relative agli studenti del primo anno.
  • Sono vietate le feste, anche conseguenti a cerimonie, civili o religiose, in luoghi pubblici, aperti pubblico e privati, al chiuso o all’aperto, con invitati estranei al nucleo familiare convivente.
  • Sono sospese le attività di circoli ludici e ricreativi.
  • A tutti gli esercizi di ristorazione è fatto divieto di vendita con asporto dalle ore 21. Resta consentito il delivery senza limiti di orario.

La decisione che ha fatto più discutere è senza dubbio la chiusura delle scuole fino al 30 ottobre. La Campania è stata una delle ultime regioni a far rientrare i ragazzi a scuola, alcuni istituti hanno addirittura iniziato dopo le elezioni, quindi hanno fatto 10 giorni di lezioni in presenza.

In merito si espressa, in modo molto contrariato, la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che ieri è intervenuta a Rai Radio 1, contestando la decisione di De Luca:

È una decisione gravissima e profondamente sbagliata e anche inopportuna. Sembra ci sia un accanimento del governatore contro la scuola. In Campania lo 0.75% degli studenti è risultato positivo a scuola e di certo il virus non se lo è preso a scuola. La media nazionale è 0.80. Se c’è crescita di contagi non è di certo colpa della scuola.

Un eventuale ricorso? Si leggerà l’ordinanza e poi il governo deciderà insieme. Di certo, vogliamo togliere agli studenti un diritto costituzionalmente sancito quando i problemi stanno altrove?“.


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