Emergenza covid in Campania: per i media mancano i posti negli Ospedali ma De Luca smentisce


Ieri sera su Cartabianca, programma di Rai3 condotto da Bianca Berliguer, è andato in onda un servizio sulla situazione degli ospedali campani. Come già anticipato, è una corsa contro il tempo per riconvertire i reparti e trovare nuovi posti per i malati. Ci sono ancora posti in terapia intensiva e sub intensiva ma scarseggiano quelli di degenza. Un quadro che va contro quello mostrato in più interviste da De Luca. Il governatore infatti sostiene che non esiste nessuna emergenza posti letto covid (oggi è stato aperto anche il covid residence) ma il racconto degli utenti sul web e i continui servizi dei media nazionali sembrano smentirlo.

L’inviato Simone Carolei racconta proprio cosa succede fuori al Cotugno con un paziente positivo al covid bloccato in ambulanza che ha bisogno dell’ossigeno.

“Non possiamo ricoverarlo, non ci sono più posti. Tutto pieno, anche in terapia intensiva. Si lavora 24 ore su 24. Questa situazione mi preoccupa, perché vedo questa fase b più devastante. I decessi ci sono stati qua”.

Poi il giornalista mostra il Centro Operativo 118 dell’Ospedale del Mare con le varie chiamate:

“Paziente positivo, saturazione 96, 128 frequenza cardiaca e 120/80 la pressione. Ha una forte tosse e diventa cianotico quando tossisce”.

Risponde il medico alla centralista:

“Posti non ci stanno. In tutta la Regione, ho appena domandato di là. Non c’è posto da nessuna parte, nemmeno in altre province. Un solo posto c’era a Benevento e l’abbiamo occupato”.

Un altro operatore del 118 di Napoli spiega:

“Il momento è critico. Dovrebbero andare solo fuori Regione, ma le regioni non sembrano molto disponibili perchè il Lazio sta peggio di noi e conserva i posti per i propri ammalati covid. Mandarli in Puglia? E come arrivano, non è facile”.

La tensione è alta come mostrato dal video dove un parente di una paziente minaccia i sanitari:

“Se muore papà, incendio l’Ospedale”. 

Chiudendo gli altri reparti, non si riesce a curare tutti, le persone quindi muoiono per altre malattie non legate al covid. Come raccontato da una signora:

“E’ uno schifo. Non riusciamo a fare una trasfusione, stiamo andando in ogni ospedale. I pronto soccorsi sono chiusi”. 

Manca il personale è nel servizio è mostrato il racconto di un infermiere che è costretto a svolgere turni di 18 ore.


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