Coprifuoco, Roma in ginocchio per le proteste ma si parla solo di Napoli


I commenti sulla guerriglia urbana scatenatasi venerdì notte a Napoli ormai si sprecano. Ci sono le istituzioni che condannano i fenomeni di violenza senza però proporre aiuti concreti, c’è chi, come Feltri, coglie l’occasione per scagliarsi contro il Governo. Eppure non viene riservata un’attenzione neanche lontanamente simile alle proteste che hanno interessato Roma questa notte.

In seguito all’imposizione del coprifuoco anche nel Lazio, una delle regioni più colpite dalla seconda ondata di coronavirus, un corteo di 300 persone ha messo in ginocchio la capitale. Secondo quanto riporta l’Androkonos, nel centro storico, da Piazza del popolo fino a piazzale Flaminio e al lungotevere delle Navi, hanno usato fumogeni e lanciato petardi.

Due agenti del Reparto mobile sono rimasti addirittura feriti negli scontri. Entrambi hanno riportato contusioni lievi, ma uno è stato portato in ospedale. In più, sono stati almeno 10 i manifestanti fermati e portati in Questura per l’identificazione. Al momento sembra che siano tutti italiani e appartenenti a gruppi Ultras.

Nonostante questo, chissà perché, non vediamo sui social la stessa indignazione riservata alla rivolta di Napoli. Dove sono Roberto Fico e Luigi Di Maio, ora che la guerriglia si è spostata anche nella città di Palazzo Chigi? Dove sono i vari giornalisti e opinionisti che puntavano il dito chi contro i partenopei, chi contro il sindaco di Napoli, chi contro la camorra, che ormai viene utilizzata come pretesto per spiegare qualsiasi fenomeno illegale interessi il capoluogo campano?

Le proteste di Roma, diciamo la verità, fanno notizia fino a un certo punto. Se volessimo dedicare loro le stesse energie che abbiamo visto spendere per condannare i fatti di Napoli, dovremmo avviare una discussione molto approfondita.

Potremmo addirittura arrivare a capire che nei cortei è molto comune che si scatenino rivolte del genere, e che questo non riguarda solo la città di Napoli. Potremmo parlare della rabbia e della frustrazione che stanno logorando l’intero popolo italiano, stanco di false promesse e di inutili rassicurazioni in un’emergenza che si fa sempre più seria. Ma questo, evidentemente, non interessa ai media nazionali quanto il solito ed estenuante Sputtanapoli.


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