Padova, assessore dichiara: “Qui non siamo a Napoli, la cultura civica è molto forte”


L’assessore alla cultura della città di Padova, Andrea Colasio, ha voluto utilizzare Napoli come metodo di paragone negativo lasciando intendere che i suoi concittadini non hanno bisogno di restrizioni per il loro grande senso civico.

Qui non siamo a Napoli, la cultura civica è molto forte.” Queste sono le parole che hanno ancora una volta aizzato polemiche e gettato del fango su una città che si sta dimostrando combattiva dando vita anche ad un effetto domino in tutta Italia.

Le proteste sfociate in alcuni atti di violenza di pochi facinorosi è soltanto un vecchio ricordo. Napoli è stata più forte delle critiche e lo ha dimostrato in piazza tornando a manifestare contro le restrizioni imposte dal governo in modo pacifico.

L’assessore invece ha avanzato la proposta di adottare differenziazioni nel Dcpm su base territoriale. Oltre a Padova anche in altre zone del Veneto, secondo Colasio, si sarebbero potute adottare misure diverse e meno stringenti soprattutto ai danni dei luoghi culturali come cinema, teatri e vari esercizi commerciali.

Queste le parole dell’assessore alla cultura di Padova Andrea Colasio riprese da PadovaOggi: “Noi riteniamo che i teatri debbano essere aperti. Sono convinto del fatto che anche i ristoratori avrebbero potuto avere un prolungamento fino alle 23. Mi permetto di dire che qui non siamo a Napoli, esiste una cultura civica molto forte, un senso di comunità e l’idea che la salute è un bene comune molto forte. Anche in Veneto avremmo in alcune sue aree potuto differenziare gli effetti del Dpcm. Aver fatto di tutta l’erba un fascio secondo me è una scelta sbagliata anche se nessuno deve sottovalutare il fattore rischio.”

Nessuno mette in dubbio il senso civico dei padovani, ci mancherebbe altro. Ma molti hanno chiesto le dimissioni del politico.

Questa invece la risposta del Movimento Neoborbonico e del Movimento per il Nuovo Sud, pubblicato sulla pagina facebook del professor Gennaro De Crescenzo: “Le frasi con le quali sono stati commentati i provvedimenti governativi sono inequivocabilmente di stampo discriminatorio/razzista. In una situazione nazionale così drammatica e delicata, non è possibile affidare la cultura di una città come Padova a chi sostiene queste tesi.

I neoborbonici e i neosudisti hanno inviato a Colasio anche i dati relativi ai tragici contagi e decessi da Covid. Quasi uguale il numero dei contagiati pur contando la Campania oltre un milione di abitanti in più. 2400 circa i morti in Veneto, circa 500 in Campania. Evidentemente questo virus o prescinde dalla “cultura civica” o non sempre quella cultura è stata praticata.

Evidentemente l’assessore non conosce la storia delle epidemie e neanche la trimilllenaria civiltà napoletana fatta di convivenza, tolleranza e primati in ogni settore. Compresi quelli medici e sociali. Si tratta, in sintesi, dell’ennesima dimostrazione di un “razzismo” più o meno plateale ma trasversale.

PADOVA 2020: “QUI NON SIAMO A NAPOLI”. NEOBORBONICI E NEOSUDISTI CHIEDONO ESPULSIONE O DIMISSIONI DELL’ASSESSORE “…

Pubblicato da Prof. Gennaro De Crescenzo su Martedì 27 ottobre 2020

 


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