L’Italia chiude i musei e lascia aperti i salotti TV: cultura in lockdown assoluto


La cultura in lockdown totale. Il nuovo Dpcm illustrato questa mattina da Giuseppe Conte in Parlamento chiude anche i musei, gli ultimi superstiti dopo la serrata imposta a cinema e teatri. Una scelta che sicuramente darà a vita a proteste: il ministro Franceschini ha annunciato aiuti per 20 milioni di euro a guide e accompagnatori turistici, probabilmente sono un po’ troppo pochi. Resta inoltre irrisolto il caso dei salotti televisivi, come il teatro del Maurizio Costanzo Show aperto, tutti i posti a sedere occupati, ospiti e spettatori senza mascherina. Il presentatore, in maniera arrogante, ha risposto invitando a “non rompere” e suggerendo al cinema dietro l’angolo di fare il sierologico a tutti gli spettatori.

L’impatto sul settore potrebbe essere disastroso. La situazione non era delle più rosee anche precedentemente al primo lockdown, dunque questa seconda chiusura totale dei musei con il nuovo dpcm potrebbe avere l’effetto di dare la mazzata finale a tutti coloro che, miracolosamente, erano riusciti a galleggiare. Sono andate in fumo, inoltre, tutte le spese sostenute per adeguare i servizi alla normativa anti contagio.

Da una Paese come l’Italia, che si fregia di essere una delle culle della cultura a livello mondiale, ci si aspettava forse qualcosa di più a sostegno di un settore dalle potenzialità già non sfruttate a causa di miopia e incompetenza decennali. Ne usciremo più forti di prima, dicevano: ne usciremo realmente?


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