Folla a Napoli, basta scaricare la colpa sui cittadini: la responsabilità è di Conte, De Luca e de Magistris


Ieri e oggi, complice anche il bel tempo, i napoletani hanno deciso di trascorrere il weekend per strada. Dal lungomare al centro storico, salendo per il Vomero, le vie della città erano piene di persone che hanno scelto di pranzare all’aperto o semplicemente fare una passeggiata. Impossibile mantenere le distanze e quindi gli assembramenti sono stati inevitabili.

Immagini che stridono con quelle che arrivano invece dagli ospedali, fatte di disperazione dei famigliari e di attese. File di auto e di ambulanze aspettano infatti che si liberi un posto ma le strutture sanitarie sono al collasso e i pochi medici stremati. Una denuncia che è stata lanciata anche dal direttore del Cotugno (“Vi prego facciamo un locdkown personale”) e dalla pagina Facebook ‘Nessuno tocchi Ipprocate’.

E per la rubrica “negazionisti dell’evidenza” Ospedale Cotugno 07/11/2020 la fila di mezzi di soccorso e di auto private…

Pubblicato da Nessuno tocchi Ippocrate su Domenica 8 novembre 2020

Ma cosa devono fare i cittadini se i messaggi che arrivano dalle istituzioni sono contraddittori? Perché De Luca non fa di Napoli una zona rossa? Perché il sindaco, anche come gesto simbolico, non chiude il lungomare? Perché il governo colloca la Campania in zona gialla? E’ normale poi che i cittadini escano di casa perché non comprendono la gravità della situazione.

DE LUCA – Il governatore le settimane scorse ha invocato a gran voce un lockdown nazionale. La situazione infatti è drammatica (“Non voglio contare i morti a Napoli”, aveva dichiarato in conferenza) per questo De Luca ha deciso di emanare diverse ordinanze restrittive tra cui la chiusura delle scuole e il coprifuoco alle 23. Ciò però ha scatenato la protesta di mamme, commercianti e altre categorie che sono scese in piazza. Dopo la decisione del governo di fare della Campania una zona gialla, De Luca ha quasi ritrattato le sue precedenti dichiarazioni scaricando la colpa sui media. Sono infatti i media a parlare male della Campania ma i posti negli ospedali ci sono e altre regioni sono messe peggio. Il governatore poi ha chiesto ai sindaci di chiudere luoghi di aggregazione, facendo diversi appelli. De Luca però può scegliere di creare zone rosse (come fatto con Marcianise e Orta di Atella) e, numeri alla mano, è il caso di chiudere al più presto la città di Napoli. Ma aspetta le decisioni del governo e del sindaco de Magistris.

DE MAGISTRIS – Il sindaco dal canto suo in questi mesi è impegnato in un botta e risposta con De Luca. “Lo scemo del villaggio” come lo ha definito il governatore, ha infatti deciso di non chiudere il lungomare. Nessuna ripicca, come spiegato dallo stesso sindaco in un lungo post su Facebook in cui però ‘scarica’ la colpa su De Luca e Conte.

“Purtroppo chiudere il lungomare non è la soluzione alle immagini delle file di ambulanze e al collasso di ospedali, altrimenti lo avremmo già fatto. Napoli per il Governo è zona gialla, una zona dove le persone possono uscire in strada. I Sindaci, per legge, infatti, non possono adottare il lockdown o chiudere tanti luoghi, possono solo chiudere alcuni posti, una strada o una piazza, se però viene segnalato in comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica da approfondimenti delle forze di polizia e dell’Asl. È solo il lockdown o la zona rossa che impediscono alle persone di uscire come in questi giorni ed assembrarsi, ma solo il Presidente del Consiglio dei Ministri può deliberare su questo. Così come la zona rossa di una Regione o di una o più città può adottarla anche il Presidente della Regione.

Sentire il Presidente della Regione annunciare il lockdown ormai quasi un mese fa quando la situazione era anche meno drammatica ed ascoltare il prof. Ricciardi, consulente del Ministro della salute, auspicare subito il lockdown a Napoli, mi induce a chiedere “ma a chi aspettate allora? Cosa sta accadendo in Campania?? Perché per venti giorni ci dite che siamo zona rossa e poi diventiamo all’improvviso area gialla??””.

Ma un messaggio deciso del sindaco, e forse simbolico come sarebbe stata la chiusura del lungomare, poteva servire a far comprendere ai napoletani che la situazione era difficile e non era il caso di uscire di casa.

CONTE – I 21 criteri oggettivi forse non bastano in determinate aree. Fare della Campania una zona gialla, nonostante l’incidenza e la densità abitativa del Napoletano e del Casertano, è un rischio per tutti. La decisione di collocare la Campania in zona gialla non si spiega del tutto con i dati (che comunque sono relativi a 15 giorni fa e non completi, dato il ritardo della Campania a fornirli come del resto tutte le altre regioni d’Italia). D’altronde le parole degli esperti del Ministero della Salute che invocavano un lockdown a Napoli e Milano hanno creato solo confusione nella popolazione. Ma Conte ha lasciato a De Luca la possibilità di creare zone rosse, ‘scaricando’ la scelta sul governatore.

In sintesi se Napoli è davvero zona rossa, le istituzioni si prendano la responsabilità delle loro decisione. Basta dare la colpa e puntare il dito contro i presunti comportamenti irresponsabili dei cittadini. Tra teorie complottiste, istituzioni che denigrano i media e decisioni non univoche, il risultato è stato questo. Tutto sulla pelle dei cittadini e delle persone che in queste ore stanno perdendo la vita.


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