Covid, Iss: “Vicini alle soglie critiche, sanità messa a dura prova. Tutto dipende dai nostri comportamenti”


Il Ministero della Salute, tramite una diretta, ha aggiornato sull’andamento della situazione epidemiologica, in progressivo peggioramento.

Queste le parole del Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro: “Iniziamo con la presentazione dei dati epidemiologici. L’Europa è sempre più omogenea, la circolazione del virus è cresciuta in maniera significativa. La curva che stiamo vivendo in Italia inizia con l’epidemia di fine febbraio e adesso c’è questa fase nuova. Quello che viene considerato di riferimento è il valore a 14 giorni e nelle regioni italiane il numero è piuttosto alto.”

“L’Italia è ricca di casi, in tutto il Paese la crescita è molto significativa. Alcune regioni superano i 1000 casi per 100.000 abitanti. Riguardo la resilienza, cioè l’impatto sui servizi sanitari, la curva sta crescendo rapidamente e le percentuali di occupazione crescono avvicinandosi alle soglie critiche. Alcune regioni hanno già superato queste soglie.”

“La maggior parte dei casi contrae l’infezione in Italia. Anche l’età mediana purtroppo è in leggera crescita, lentamente si avvicina ai 50 anni. L’età over 70 comincia ad avere un numero crescente di casi. L’attenzione particolare alle persone fragili è dovuta al fatto che una parte delle complicanze e degli esiti infausti toccano soprattutto queste categorie.”

“Altro elemento da notare è l’evoluzione per caratteristica della persona che contrae l’Infezione. La quota degli asintomatici rimane al di sopra del 60%, un’altra parte manifesta lievi sintomi. Situazioni con sintomi gravi sono minoritarie ma anche i numeri contenuti sono in grado di impattare sulle terapie intensive mettendo in crisi i sistemi sanitari.”

“L’RT ha mostrato nell’ultimo periodo un rallentamento nella sua crescita. Ciò vuol dire che si riduce la crescita rapidissima dei casi ma non dimentichiamo che per ridurre il numero di casi bisogna portare l’Rt sotto l’1. In Italia è ancora intorno all’1.7. Il paese è a scenario 3 ma molte regioni superano l’Rt di 2.”

“Dallo scenario descritto si evince una situazione sempre più complessa. La resilienza e i servizi sanitari sono messi a dura prova, permangono forti rigidità nei servizi territoriali. Le regioni sono a rischio alto e rischio moderato con alta probabilità di progressione a rischio alto. Ci troviamo in una fase di mitigazione ovvero una situazione in cui sono necessarie anche misure sociali per limitare i contatti e rallentare la corsa del virus.”

“Il monitoraggio ha preso avvio col decreto del 30 aprile scorso con la finalità di quantificare la probabilità che la circolazione dell’agente patogeno superi determinate soglie quindi mettendo a rischio la popolazione analizzando vari tipi di assets. A partire dal 4 ottobre abbiamo segnalato un cambiamento di fase e un’accelerazione. Il dato di oggi censisce la prosecuzione di questa accelerazione.”

“Il dato viene costruito attorno a tre grandi famiglie di indicatori (completezza del dato, indicatori di trasmissione e di processo). Su questo impianto si è inserito un ulteriore provvedimento, il dpcm, con altri elementi di intervento sulla base di alcune stime di rischio e scenario. Viene condiviso con le regioni attraverso un percorso articolato che ha una sua complessità e dunque garanzia.”

“La battaglia per interrompere la circolazione e ridurre i numeri passa soprattutto attraverso le scelte e i comportamenti quotidiani di ognuno di noi. La triade ‘distanziamento, mascherina e igiene delle mani’ in tutte è la chiave di lettura che ci ha consentito a marzo di ridurre la curva per mesi. Violare queste regole comporta una difficoltà a modellare la curva e dunque la necessità di adottare provvedimenti restrittivi.”

Sulla stessa scia Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità. Il Ministero della Salute, tramite diretta, dunque ha esortato ancora una volta la cittadinanza ad adottare comportamenti responsabili.


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