Covid, il piano per salvare il Natale: si pensa a un allentamento delle misure se l’Rt scende sotto 1



La Campania da domani è ufficialmente in zona rossa. Ma per quanto tempo vi rimarrà? Secondo le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico fornite nei giorni scorsi, il raffreddamento cioè la diminuzione dei contagi, avviene non prima di due settimane. In tanti si domandano quindi cosa accadrà a Natale che è tra 40 giorni.

Al 25 dicembre manca più di un mese ma il governo pare stia pensando a un piano per far trascorrere le feste almeno tra i parenti più stretti. Come ripetuto più volte, l’obiettivo è far scendere l’Rt sotto 1. Al momento, secondo l‘ultimo monitoraggio del Ministero della Salute, nel periodo che va dal 15 al 28 ottobre 2020, l’Rt in tutta Italia calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,72. In Campania è all’1,58. Molto probabilmente il governo si riunirà il 4 dicembre per comprendere come procede l’andamento delle restrizioni nelle varie Regioni.

Si punta a un allentamento delle misure in occasione delle feste natalizie così come era accaduto in estate, allentamento possibile nelle regioni che saranno collocate in fascia gialla e con un Rt sotto a 1. Nei giorni scorsi, un bambino aveva scritto una lettera a Conte chiedendo se quest’anno Babbo Natale sarebbe arrivato, secca la risposta del premier:

“Babbo Natale mi ha garantito che già possiede un’autocertificazione internazionale: può viaggiare dappertutto e distribuire regali a tutti i bambini del mondo. Senza nessuna limitazione”. 

Ciò farebbe pensare che il presidente del consiglio è favorevole a una piccola apertura. Probabile quindi che a dicembre possa cadere il coprifuoco alle 22 consentendo quindi alle persone di potersi riunione in casa per il cenone di Natale. Ma serviranno delle raccomandazioni: indossare sempre la mascherina e mantenere le distanze, oltre che ariare bene gli spazi interni. Improbabile fare cene all’aperto in pieno dicembre come scritto da alcuni media. Si pensa di introdurre di nuovo la parola congiunti per il cenone o pranzo di Natale. Il problema maggiore è rappresentato dalle persone anziane, a maggior rischio contagio, sarebbero quindi da evitare contatti nonni-nipoti. Ma così si perderebbe e di molto l’atmosfera natalizia.

Nei giorni scorsi l’epidemiologo Fabrizio Pregliasco, si era espresso alla ‘Stampa’:

“Spero in un Natale tranquillo, con qualche giudiziosa apertura, e senza ripetere gli errori estivi, i nonni sarà meglio lasciarli a casa. Per il pranzo del 25, la tavola dovrebbe essere composta da genitori e figli al massimo”.

Sul dare restrizioni non è però d’accordo il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. Dichiarazioni riportate da ‘Ansa’:

“Il Paese sta vivendo l’emergenza coronavirus veramente con grande responsabilità e dignità che saranno presenti in tutte le fasi che attraverseremo, anche nella fase natalizia. Non c’è bisogno di regole per vivere il Natale da dare alle persone, lo fanno da sole, perché tutti siamo seri, responsabili e consapevoli che il nemico si affronta anche attraverso comportamenti individuali quotidiani”. 

Solo ipotesi quindi che al momento sembrano premature. A parlare infatti saranno i dati del contagio dei prossimi giorni.


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