Covid, i medici di base: “Gli ospedali reggono perché ci siamo noi in prima linea”
Nov 17, 2020 - Martina Di Fraia
I medici di famiglia della FIMMG Napoli rispondono a tono a chi ha fatto del personale sanitario il capro espiatorio della seconda ondata di coronavirus. Troppo spesso si assiste ad attacchi gratuiti nei confronti di medici e infermieri, che tuttavia, in una situazione al limite come questa, stanno dando del loro meglio per assistere i loro pazienti e non far degenerare questa emergenza.
“Il fatto che la Campania abbia un indice di contagio tra i più alti in Italia e il numero di decessi tra i più bassi ci dimostra che l’assistenza territoriale sta funzionando“: queste le parole dei medici Luigi Sparano e Corrado Calamaro (FIMMG Napoli). “Non che sia perfetta, siamo nel pieno di una pandemia, ma ci sono migliaia di pazienti che vengono assistiti a casa, evitando che arrivino ad occupare posti letto in ospedale“.
“A chi accusa i medici di famiglia di restare chiusi nei propri studi, è bene far notare che è proprio nello studio che si concretizza il lavoro di migliaia di colleghi, alcuni dei quali hanno sacrificato tutto arrivando a contagiarsi”, sottolinea Luigi Sparano. Corrado Calamaro, a sua volta, dà un’idea dei turni massacranti a cui sono sottoposti ogni giorno i medici di base:
“Ciascun medico di famiglia ha una platea che va dai 1300 ad oltre 1500 assistiti. In media ci arrivano tra le 60 e le 80 telefonate al giorno di pazienti, alcuni dei quali hanno patologie che necessitano di un monitoraggio continuativo, altre sono invece legate all’ansia di aver contratto il virus.
Stati d’animo comprensibili, ma dobbiamo necessariamente privilegiare i pazienti con cronicità o fragili in forza di un’età avanzata. Anche perché, oltre alle telefonate, ci arrivano messaggi WhatsApp e mail, con un carico di contatti che ogni giorno superano i 200 per ciascun medico”.
E c’è da aggiungere, purtroppo, che molti medici in prima linea finiscono per diventare essi stessi vittime di questo nemico invisibile e tremendo. Basti pensare all’ultimo decesso di un medico di medicina generale: Annibale Battaglia, colpito da Covid-19 qualche settimana fa e deceduto all’età di 68 anni.