Coronavirus, il dottor Vernillo e sua moglie a disposizione dei pazienti domiciliati


Il dottor Antonio Vernillo ha deciso di aiutare i pazienti affetti da Coronavirus o con sintomi associati in isolamento domiciliare. Ha messo a disposizione le sue conoscenze per poter aiutare chi è in isolamento domiciliare affetto da Coronavirus e non riesce a ricevere assistenza o che a sintomi associabili al virus e non sa come comportarsi.

Il post è apparso qualche giorno fa sui social e tanti sono stati gli attestati di stima nei confronti del dottor Vernillo e di sua moglie, anche lei dottoressa, Xheseda Dumani. Questo il messaggio: “Per tutti quelli che in questo periodo hanno il covid sintomatico o hanno sintomi legati al covid e che non sanno con che terapia iniziare o procedere ed hanno difficoltà a reperire un medico, contattatemi in privato, cercherò di rispondervi velocemente“.

Se posso dare una mano sono qui e soprattutto evitate di andare in ospedale se non strettamente necessario, lasciamo che li si occupino dei casi non gestibili a domicilio. Si è resa disponibile anche Xheseda Dumani quindi potete contattare anche lei”.

Vesuviolive.it ha contattato il dottor Vernillo per avere maggiori informazioni in merito alla sua decisione di rendersi disponibile per i pazienti affetti da Coronavirus in isolamento domiciliare, anche per ridurre la pressione sugli ospedali. Il dottore ha prima raccontato la sua esperienza in trincea nella prima ondata di Covid-19.

Sono un medico ospedaliero. Un chirurgo impegnato nella prima ondata in prima linea in medicina e chirurgia d’urgenza, trattando i sospetti e gli accertati nei pronto soccorso di Torre del Greco e Boscotrecase prima che diventasse Covid. Poi ho lavorato a Boscotrecase all’inizio in cui è diventato Covid per poi essere assegnato all’accettazione dei pazienti ed al primo approccio a Torre del Greco. Ora lavoro al centro trapianti di rene di Napoli“.

Il dottor Antonio Vernillo ha spiegato come è nata l’idea di mettersi a disposizione dei pazienti: “L’idea l’avevo già da tempo, in particolare si sono rivolti a me nelle settimane passate molti amici per essere seguiti, poi hanno girato il mio numero ad altri, tra parenti e amici e così con il tam tam ho capito che potevo essere d’aiuto anche se non più in prima linea, ma seguendo le persone a domicilio, per cui ho deciso di rendere pubblica questa mia disponibilità“.

Anche sua moglie, la dottoressa Xheseda Dumani, ha messo a disposizione le sue conoscenze: “Anche mia moglie, che menziono nel post, la dottoressa Xheseda Dumani, attualmente impiegata come medico al pronto soccorso obi/Covid del Cardarelli, ha riscontrato tra gli amici e amici di amici questa necessità“.

Il dottore ha raccontato anche quali sono stati i suoi pazienti e quanti ne sta seguendo al momento: “Oltre le persone che già seguivo ho avuto altri contatti. Perfino una persona da Bergamo mi ha chiesto aiuto perché nel fine settimana non riusciva a reperire nessuno. Seguo, ad oggi, una persona dell’alto casertano che è in miglioramento e in via di guarigione; un ragazzo che mi ha contattato, tramite amici, da La Spezia, credo, o Parma, non ricordo adesso di preciso“.

In più ora mi aggiornano con messaggini varie persone quotidianamente. Ad oggi seguo circa una ventina di persone io e una decina mia moglie. Pazienti anche seri che sono al limite dell’ospedalizzazione. Persone, cioè, che in altri tempi avrei sicuramente fatto ricoverare, oggi cerchiamo di seguirli a distanza e ridurre la pressione sugli ospedali. Fortunatamente siamo quasi sempre riusciti a gestirli e a portarli alla guarigione. Qualcuno lo abbiamo ospedalizzato facendo chiamare il 118“.

Al dottor Vernillo, Vesuviolive.it ha chiesto se esiste la necessità di medici che possano occuparsi di questi pazienti che non necessitano di ospedalizzazione: “Si. Più che altro il solo fatto di avere risposte ed una prima linea di terapia aiuta molto. Molti mi hanno detto che se non ci fossimo stati noi sarebbero andati in ospedale solo per chiedere una cura. L’evoluzione della malattia la capisci in base alla saturazione, alla febbre e possono essrrci forme lievi, medie e, ad oggi medio/gravi“.

Capiamo come il paziente sta evolvendo e aggiustiamo le terapie in base ai parametri che ci inviano anche due/tre volte al giorno e questo li aiuta a sentirsi più sicuri, si sentono seguiti. E quelli presi non troppo tardi evolvono tutti in maniera favorevole. Anche trattare le persone dalle forme paucisintomatiche, magari, dandogli solo un consiglio è un grande aiuto per loro“.

Infine, il dottor Vernillo ha voluto lanciare un messaggio: “Il messaggio che vorrei lanciare, soprattutto ai miei colleghi, è che in questa guerra se dedichiamo un pochino di tempo ad ascoltare riusciamo a dare un grosso contributo. Non c’è bisogno di visitare ogni singolo paziente, se satura 90 e sai che ha la polmonite, non hai bisogno di fare tc. Ripeto, l’evoluzione è quella, e dunque ti regoli di conseguenza con una terapia più aggressiva. E secondo me questo controllo sul territorio ed assistenza più capillare che manca, oltre, ahimé alle bombole di ossigeno“.

Per tutti quelli che in questo periodo hanno il covid sintomatico o hanno sintomi legati al covid e che non sanno con…

Pubblicato da Antonio Vernillo su Sabato 14 novembre 2020


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