Apre a Napoli un centro di prima accoglienza per 120 persone


NAPOLIUn centro di prima accoglienza per 120 persone. Riapre l’ex dormitorio pubblico intitolato a “Vittorio Emanuele II” di via Giuseppe De Blasiis. Lo storico edificio dell’Ex Convento del Divino Amore, torna a nuova vita come centro di prima accoglienza del comune di Napoli.

«Ci troviamo in una struttura meravigliosa nel cuore della città», ha dichiarato Monica Buonanno, l’assessore al Welfare del comune «alla quale questa amministrazione ha voluto cambiare il nome. Da ‘ex dormitorio pubblico’ l’abbiamo trasformato in un ‘centro di prima accoglienza’, per andare incontro alle trasformazioni urbane, sociali ed economiche della città. E’ una struttura di oltre due secoli di storia, rispetto alla quale per tanti anni fino a marzo 2020 si è potuto dare accoglienza solo notturna».

«In occasione del Covid e con un grande sforzo – continua la Buonanno – siamo riusciti a rendere questa struttura residenziale h24, motivo per il quale anche l’Europa ci ha considerato una pratica virtuosa, perché non solo è una delle ultime strutture per l’accoglienza dei senza dimora in un grande comune d’Italia a completata gestione pubblica, ma anche perché abbiamo ampliato il servizio pubblico».

Il nuovo centro di accoglienza è il frutto di un importante restauro, che ha coniugato la funzionalità della struttura con il rispetto dei valori storici e architettonici del luogo. «Abbiamo attuato un finanziamento pubblico – continua l’assessore Buonanno – sia per la riqualificazione che per il riconoscimento del valore sociale del luogo».

Il compito di tale centro, infatti, sarà quello di accogliere le persone «secondo un principio di dignità – ha dichiarato l’assessore – quindi nel senso di una accoglienza nel senso più vasto di tale parola. Inoltre c’è un importante finanziamento del PON 2014-2020, rispetto al quale siamo riusciti ad acquistare delle lavatrici, asciugatrici e un impianto di stiratura a livello industriale che permetterà agli ospiti della struttura di iniziare dei micro percorsi di inserimento lavorativo. Ciò significa che tale centro non solo accoglie persone senza dimora, ma intende ampliare il percorso di riqualificazione e di reinserimento sociale».

La struttura è aperta ai maggiorenni senza fissa dimora o in stato di bisogno, e offre servizi a bassa soglia con assistenza di primo e di secondo livello. Al termine dei lavori la struttura potrà accogliere fino a 120 persone, offrendo anche servizi come il segretariato sociale, il servizio sociale professionale e l’orientamento lavorativo. Tali servizi saranno resi disponibili grazie alla collaborazione della Fondazione Massimo Leone.


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