Possibile “zona bianca” dal 15 gennaio: meno restrizioni e riapertura di cinema e palestre

Giuseppe Conte


Ultimate le feste, già dal 7 gennaio ci saranno nuovi divieti. Il governo sta infatti ultimando il calendario dei nuovi provvedimenti che dovrebbero partire da giovedì, mentre domani, 5 gennaio 2021, ci sarà il nuovo monitoraggio Iss-Ministero della Salute, che determinerà il colore delle regioni d’Italia.

Il ministro della salute Speranza ha già anticipato che nel prossimo fine settimana è prevista una stretta: si parla di una possibile zona arancione o rossa per tutta Italia il 9 e 10 gennaio, con un coprifuoco anticipato alle 20, bar e ristoranti sicuramente chiusi e divieto di uscire dal Comune. Per la zona arancione i negozi e i parrucchieri resterebbero aperti, tranne i centri commerciali, che devono essere chiusi nei festivi e prefestivi.

Dopo il 6 gennaio è possibile che gli spostamenti tra Regioni non saranno autorizzati, nemmeno tra Regioni gialle. In queste ultime potrebbe inoltre restare il limite di due persone per volta che possono far visita ad amici e parenti una sola volta al giorno, con minori di 14 anni al seguito, o con soggetti non autosufficienti o disabili, rispettando sempre il coprifuoco alle 22.

Dopo il 15 gennaio, giorno in cui scadrà il dpcm attualmente in vigore, la suddivisione in tre zone potrebbe subire delle modifiche. Si parla della possibile introduzione di una “zona bianca”, proposta dal ministro Dario Franceschini, in cui palestre, teatri e cinema potrebbero riaprire.

Dunque nelle Regioni meno colpite dal Coronavirus, che faranno parte della quarta ipotetica fascia, la “zona bianca”, potrebbero riaprire non solo cinema, teatri, sale da concerto, musei, ma anche palestre e piscine. Mentre bar e ristoranti potrebbero riaprire senza limiti di orario, sempre nel rispetto delle misure di sicurezza, come il distanziamento sociale, l’obbligo di mascherina, e il divieto di assembramenti. La zona bianca potrebbe essere introdotta già nel prossimo dpcm.

Infine, per quanto riguarda il rientro a scuola previsto per il 7 gennaio, l’ordinanza del ministro Speranza ha disposto il ritorno della didattica in presenza per il 50% degli studenti, ma Lazio, Puglia e Veneto si sono opposte chiedendo di rimandare il rientro in classe almeno per gli studenti delle superiori.


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