Tragedia sulla statale 700: scontro fra tre auto, morto un uomo di 58 anni


Una vera e propria tragedia si è verificata sulla statale 700 in nottata: tre vetture sono rimaste coinvolte in un terribile incidente, in cui ha perso la vita un uomo di 58 anni.

La dinamica del sinistro non è ancora stata chiarita. Secondo quanto riporta Anteprima24, l’incidente stradale è avvenuto nel Casertano, precisamente sulla strada statale 700 Maddaloni-Santa Maria Capua Vetere, nei pressi dello svincolo per San Prisco.

Lo scontro ha coinvolto tre auto, che all’arrivo dei pompieri erano ridotte a lamiere contorte. I vigili del fuoco, provenienti dalla sede Centrale del Comando, sono riusciti così a liberare dalle lamiere le persone coinvolte, in seguito a un duro lavoro con l’attrezzatura da taglio. Sull’incidente mortale avvenuto lungo la statale 700 indagano polizia e carabinieri.

Purtroppo, l’uomo che era alla guida di una delle vetture era già deceduto: si tratta di Gerlando Lo Presti, noto avvocato di San Prisco. Sono tanti i messaggi di cordoglio apparsi in queste ore sui social in suo onore. Particolarmente toccante quello di un amico:

Ho avuto la prima notizia schifosa dell’anno, e difficilmente sarà superata. Gerlando Lo Presti, il mio carissimo amico Gerlando, se ne è andato per un incidente stradale. Il destino si è accanito una volta in più contro una persona, leale, pulita, che aveva già dovuto subire tanto negli ultimi anni, ma che aveva trovato sempre la forza, la dignità, per reagire, per rinascere, facendosi forte dei suoi valori, quelli che non lo avevano mai abbandonato.

Nessuno venga a raccontarmi mai che l’universo operi per il bene e conosca la riconoscenza, Gerlando era una persona di grande spessore umano, morale, incapace di fare del male a una mosca, capacissimo di farne, e molto, a se stesso.

Con tutte le sue durezze apparenti, le sue intransigenze al limite della provocazione, praticava e da sempre la cultura e il rispetto; aveva dentro di se fortissimi i valori della amicizia e della lealtà, della libertà del pensiero, e a volte li mostrava in maniera quasi illogica, da sembrare quasi fossero delle ostentazioni; ed invece era fatto davvero così, preferiva risultare a volte insopportabile pur di non vendere mai nulla di sé.

Maledico di aver rimandato la mia telefonata di auguri del primo dell’anno, quel ‘Vabbè lo chiamo dopo a Gerlando’. Mi mancherai moltissimo, nemmeno l’ultima birra insieme siamo riusciti a bere. Prendi questo augurio come gesto estremo, rasentante la follia: spero almeno che il tuo amato Milan vinca lo scudetto in tuo onore, alla tua memoria. Addio Gerlà”.


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