Covid, studio sulla Plitidepsina conferma: il farmaco anti cancro riduce la carica virale del 99%


In attesa che i vaccini facciano effetto, nel mondo si continuano a cercare terapie che riducano la mortalità delle persone contagiate dal covid. Ora un nuovo studio sembra aver dimostrato gli effetti benefici di un farmaco antivirale prodotto in Spagna. Gli scienziati, guidati dal virologo spagnolo Adolfo García-Sastre, dell’Ospedale Monte Sinaí di New York, spiegano in un articolo pubblicato sulla rivista Science che questo farmaco è circa 100 volte più potente del remdesivir. La plitidepsina infatti riduce la replicabilità del virus del 99% rispetto alle cure attuali e inoltre combatte l’infiammazione delle vie respiratorie.

La plitidepsina è un farmaco sintetico a base di una sostanza prodotta da una specie presente nel Mar Mediterraneo: animali invertebrati ed ermafroditi che vivono ancorati a pietre o moli. L’azienda spagnola Pharmamar ha sviluppato il farmaco con il marchio Aplidine che in fase di sperimentazione. Solo in Australia è stato approvato ed è usato per il trattamento di un tumore del sangue, il mieloma multiplo.

Come si legge nello studio:

“Il farmaco plitidepsina (aplidin), che ha un’approvazione clinica limitata, possiede un’attività antivirale (IC90 = 0,88 nM) 27,5 volte più potente di remdesivir contro SARS-CoV-2 in vitro, con tossicità limitata in coltura cellulare. Attraverso l’uso di un mutante resistente ai farmaci, dimostriamo che l’attività antivirale della plitidepsina contro SARS-CoV-2 è mediata dall’inibizione del noto target eEF1A. Dimostriamo l’efficacia in vivo del trattamento con plitidepsina in due modelli murini di infezione da SARS-CoV-2 con una riduzione della replicazione virale nei polmoni di due ordini di grandezza utilizzando un trattamento profilattico. I nostri risultati indicano che la plitidepsina è un promettente candidato terapeutico per COVID-19″.

Un farmaco che potrebbe essere efficace nel ridurre la carica virale del virus:

“Abbiamo scoperto che la plitidepsina riduceva significativamente il contenuto di RNA genomico a 8 e 12 ore dopo l’infezione ed era poco significativa al punto di 24 ore, simile al trattamento con remdesivir. È interessante notare che la plitidepsina ha avuto un impatto molto maggiore sull’accumulo dell’RNA subgenomico N. La plitidepsina ha ridotto notevolmente l’espressione dell’RNA subgenomico già 4 ore dopo l’infezione e ha mantenuto un impatto significativo nel corso del tempo. Lo steroide più consolidato ed efficace per il trattamento del COVID-19, il desametasone, è anche un trattamento comunemente usato per il mieloma multiplo. Ciò ha portato la plitidepsina ad avere già un profilo di sicurezza stabilito con il trattamento concomitante con desametasone”.

L’unico effetto negativo registrato sui topi è stata una diminuzione del peso.

 


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI